Tra le macerie di sogni imprenditoriali svaniti affiora la memoria di capitani di industria cui la buona sorte voltò le spalle, ma anche il ricordo di avventurieri senza scrupoli e truffatori che, arrivati nella piana di Ottana, intascarono le sostanziose risorse della legge 488 e fuggirono col malloppo senza costruire nulla se non castelli di sabbia. Tra le ciminiere che non fumano più, sono rimasti sul campo i cadaveri dei morti di tumore, le spoglie di aziende fallite e un esercito di sfaccendati per forza.

La ex Legler a Ottana (foto archivio L'Unione Sarda)
La ex Legler a Ottana (foto archivio L'Unione Sarda)
La ex Legler a Ottana (foto archivio L'Unione Sarda)

Lavoratori dell'industria e del tessile, operai che si erano convinti di avere un futuro prima che lo stesso futuro si trasformasse in una strada lastricata di umiliazioni e speranze svanite. Hanno perso molto, i Cipputi della Sardegna centrale: tranne la speranza, tutto. Bell'impresa, adesso, farli tornare ad essere uomini e donne con un lavoro e una dignità. Non solo nella piana dell'ex Enichem ma anche a Macomer, Siniscola e Arbatax.

Una manifestazione dei lavoratori Air Italy (foto archivio L'Unione Sarda)
Una manifestazione dei lavoratori Air Italy (foto archivio L'Unione Sarda)
Una manifestazione dei lavoratori Air Italy (foto archivio L'Unione Sarda)

Alessandra Zedda, assessora regionale al Lavoro e alla formazione professionale, spalle larghe da cestista, snocciola le misure che la Giunta ha messo in campo per restituire una busta paga ai lavoratori espulsi dai circuiti produttivi in Baronia, Marghine e Sardegna centrale. Il totale delle risorse stanziate ammonta a 11 milioni e 300mila euro, molti dei quali già trasformati in opportunità occupazionali, soprattutto negli enti pubblici che hanno reimpiegato i disoccupati. Due le misure attuate a Ottana. La prima, importo di poco superiore ai due milioni e mezzo, riguarda gli ex dipendenti del polo tessile, la seconda, più sostanziosa (importo complessivo 7 milioni e 150 mila euro) concerne i lavoratori impiegati in Sardinia Green Island, Keller, Vesuvius, Ottana Polimeri, Ottana Energia e S&B Olmedo. Nel primo caso sono state accolte 176 delle 192 istanze pervenute, nel secondo 195 su 274.

L'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda (foto archivio L'Unione Sarda)
L'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda (foto archivio L'Unione Sarda)
L'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda (foto archivio L'Unione Sarda)

Spostando l'attenzione sulla Baronia la Regione ha destinato 650mila euro agli ex Legler per i quali erano sfumati ammortizzatori sociali e ogni altra misura di sostegno. Oggi questi 51 lavoratori sono stati reimpiegati tutti nei cantieri di Siniscola e Posada. Altri lavoratori ex Legler verranno accompagnati alla pensione secondo un piano triennale che contempla un investimento di 495mila euro. La prima tranche da 136.350 euro è già stata liquidata. Attraverso un altro strumento normativo l'assessorato regionale al Lavoro ha invece provveduto ai lavoratori dell'ex Cartiera di Arbatax. Si tratta di un intervento anch'esso spalmato in tre anni: importo complessivo 490mila euro, un terzo dei quali già liquidato. "Siamo consapevoli", dice l'assessora all'Industria, "che tutto ciò che passa per i cantieri rasserena solo momentaneamente. Auspichiamo però che attraverso le cooperative, ovvero i partner principali dei Cantieri Lavoras, si potrà riuscire a garantire un reinserimento più stabile e duraturo. Appagante".

L'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda (foto archivio L'Unione Sarda)
L'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda (foto archivio L'Unione Sarda)
L'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda (foto archivio L'Unione Sarda)

I Comuni a oggi possono far fronte soltanto in modo parziale alle aspettative degli operai che hanno perso il lavoro. Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha annunciato che presto gli organici delle pubbliche amministrazioni andranno integrati. "Secondo i criteri di equilibrio ed equità - osserva Alessandra Zedda - può essere intrapresa la salvaguardia di quei percorsi che possano facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro e la stabilizzazione". Necessaria comunque una filosofia nuova. "A oggi - è l'interrogativo posto dall'assessora - un Comune che ha un solo dipendente come fa a garantire nuovo lavoro?". Un'emergenza tira l'altra in Sardegna. E quella sanitaria ha fatto saltare il banco. I bandi pubblicati dall'assessorato regionale al Lavoro, da cinque-sei che erano, sono diventati venti, complice l'emergenza sanitaria. "Abbiamo trentamila aspiranti beneficiari di ristori", fa sapere l'assessora Zedda. "La Regione - è l'impegnativa promessa - sta lavorando per soddisfarli tutti, compresi quelli dello spettacolo". L'assessorato al Lavoro garantisce che sta facendo di tutto per "accelerare le procedure su mobilità in deroga, cassa integrazione, attività di intervento per il sostegno al reddito di lavoratori di aziende in crisi in aree depresse. A loro si aggiungono tutti quelli che hanno perso il lavoro a causa della pandemia". Con il dramma occupazionale in atto per i lavoratori si Sider Alloys e Air Italy, per non dire del Porto Canale di Cagliari, le famiglie che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, il pressing dei sindacati pressoché costante, la Regione non può pensare di cavarsela con misure light. Impegnata tempo fa a schivare i siluri sui ritardi nell'erogaizone dei fondi del "Salva sardegna", accusata inoltre di aver utilizzato lo strumento del click day come criterio per bandi pubblici di grande valenza, Zedda aveva rispedito le contestazioni al mittente. Il pomo della discordia, nell'ultimo caso, era stato il fondo (R)esisto, concepito per le imprese sarde e gli autonomi particolarmente colpiti dalla pandemia. "La possibilità di parteciparvi - aveva spiegato l'assessora al Lavoro - non si ferma una volta esaurite le risorse, ma è una procedura valutativa a sportello". E oggi l'assessora aggiunge: "Nella nostra mente ci sono le imprese. Non c'è politica oggi che non passi per il sostegno alle imprese". Di pari passo al sostegno per i lavoratori "ai quali destiniamo politiche di formazione pesanti, importanti. Quelli delle fabbriche dismesse di Ottana devono andare in formazione. Per i dipendenti di Air Italy abbiamo attivato un pacchetto di formazione professionale di alta qualità, corsi ad hoc riservati a piloti, personale di terra, tecnici. Garantiremo loro rimborsi per seguirli anche nella Penisola". Tornando alle zone depresse dell'Isola, Alessandra Zedda rivendica il fatto che in provincia di Nuoro "questa Regione Sardegna ha messo in campo provvedimenti che raggiungono una grande platea di beneficiari". Non solo nell'industria ma anche nel turismo. "Noi per la stagione scorsa abbiamo stanziato 33 milioni per le assunzioni stagionali, le stiamo pagando, ma scontiamo i tempi di istruttoria imposti dalla burocrazia: sette mesi che in un anno di pandemia sono lunghi. Dobbiamo seguire un procedimento amministrativo molto aggravato. Scontiamo l'aver lavorato in smart working, oserei dire che pochi lavoratori hanno lavorato per molti. Troppi a rilento. Per quanto mi riguarda, io non ho fatto un giorno di lockdown".
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