Bambini che soffrono la fame, oppure in cerca di sopravvivenza nelle zone di guerra. Save the Children si occupa dell’infanzia a rischio nelle aree più povere e degradate del pianeta ma non solo. L’associazione umanitaria guarda anche a casa nostra, perché anche in Italia i bambini hanno bisogno di cure e di attenzione. Basti pensare alla meticolosità con cui l’organizzazione diffonde e invita a studiare i dati che riguardano l’abbandono scolastico (con Nuoro purtroppo in cima alla classifica) oppure si impegna affinché il sistema sanitario pubblico funzioni sul fronte dell’assistenza pediatrica. In quest’ottica da dieci anni è attivo Fiocchi in Ospedale, il programma nato per favorire la salute di bambine e bambini e dei loro genitori nei primi 1000 giorni di vita.

Fino a oggi, l’intervento ha coinvolto 14 aziende ospedaliere, quasi 42mila genitori e più di 38mila tra bambine e bambini, in 9 città. L’Organizzazione sottolinea l’importanza di investire nella salute nei primi fondamentali mille giorni, rafforzando la rete socio-sanitaria di supporto alla genitorialità per sostenere la natalità in Italia. Fiocchi in Ospedale è un progetto realizzato in collaborazione con Aziende sanitarie locali, Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e associazioni territoriali di 9 città italiane: Torino, Milano, Pescara, Roma, Napoli, Bari, Sassari, Brindisi, Ancona. Proprio a Sassari Fiocchi in Ospedale si traduce in uno spazio di ascolto e di accoglienza per ascoltare e accompagnare i genitori durante la gravidanza della mamma e nei primi mesi di vita del bambino o della bambina.

Un bambino in ospedale (foto archivio L'Unione Sarda)
Un bambino in ospedale (foto archivio L'Unione Sarda)
Un bambino in ospedale (foto archivio L'Unione Sarda)

Il servizio offre: accoglienza e ascolto prima, durante e dopo la degenza in ospedale; incontri e confronti tra genitori e futuri genitori; organizzazione di incontri con professionisti per l’approfondimento di aspetti specifici della cura del bambino/a (pianto, alimentazione, disturbi del sonno); sostegno diretto alle famiglie in difficoltà (materiale, sociale, emotivo, psicologico); orientamento ai servizi del territorio: consultori, ambulatori, servizi sociali, pediatra di famiglia; integrazione con i servizi offerti da Save the Children, le associazioni partner e le altre realtà attive sul territorio di Sassari. Con l’associazione che si occupa della tutela dei bambini sono protagoniste di Fiocchi in ospedale l’Azienda ospedaliera universitaria e l’associazione sportiva Uisp. In una curatissima pagina Facebook è possibile trovare ogni informazione utile per i genitori che avessero necessità di consulenza.

L'immagine simbolo del programma Fiocchi in Ospedale a Sassari (fofo Fiocchi in Ospedale)
L'immagine simbolo del programma Fiocchi in Ospedale a Sassari (fofo Fiocchi in Ospedale)
L'immagine simbolo del programma Fiocchi in Ospedale a Sassari (fofo Fiocchi in Ospedale)

Di recente a Roma è stato celebrato il decennale del programma. “Se davvero vogliamo sostenere le nascite nel nostro Paese”, ha dichiarato nell’occasione Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, “dobbiamo investire nell’infrastruttura sanitaria e sociale di supporto ai primi fondamentali mille giorni di vita, il cui rafforzamento risulterebbe più efficace rispetto ad interventi una tantum di sostegno alla natalità. Il nuovo modello organizzativo previsto dalla riforma dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario nazionale è una grande opportunità, ma dovrà essere in grado di assicurare un sistema sanitario di prossimità, integrato e multilivello, che offra servizi essenziali di promozione della salute e di cura di qualità, accessibili e gratuiti per tutti, inclusa una rete diffusa di Consultori”. Importantissimo il lavoro di gruppo. Sarà fondamentale – soggiunge Raffaela Milano – la presenza di équipe territoriali multiprofessionali e risorse umane e strumentali adeguate ad assicurare i necessari livelli assistenziali in tutte le regioni in egual misura. Ogni Casa di Comunità, fulcro della riforma, dovrebbe garantire interventi a favore dei primi mille giorni e un collegamento diretto con i reparti ospedalieri e servizi e sportelli sul territorio”.

Il bilancio dell’attività finora svolta nell’ambito del programma di sostegno alla genitorialità è ritenuto lusinghiero dai suoi artefici.  “In dieci anni, Fiocchi in Ospedale è stato un punto di riferimento per moltissimi futuri e neogenitori, soprattutto provenienti da contesti di fragilità, che hanno trovato in questo spazio informazione, ascolto, sostegno concreto e la possibilità di accedere ai servizi più appropriati ai loro bisogni. Uno spazio di ascolto e accoglienza di bassa soglia, senza prenotazione e file, si è rivelato essere uno strumento fondamentale per identificare precocemente la fragilità delle persone, intervenendo prima che diventasse vero e proprio disagio, perché non basta “non avere una malattia” per essere “in salute”,  ha dichiarato Francesca Romana Marta, responsabile del programma Fiocchi in Ospedale di Save the Children Italia. “Moltissimi sono i bisogni di chi frequenta i nostri spazi” ha proseguito Francesca Romana Marta. “Dalla mamma in difficoltà con la pratica online per l’iscrizione del bimbo al servizio sanitario nazionale, al papà che deve prendere un treno ogni giorno per fare visita alla sua bambina ricoverata in terapia intensiva neonatale e non ha soldi per il biglietto, alla donna incinta che non ha problemi di salute, ma affronta la gravidanza da sola ed è stata sfrattata. Fiocchi in Ospedale cerca soluzioni, mette a disposizione piccole doti per risolvere emergenze, attiva la rete per cercare un servizio disponibile a risolvere un problema”.

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