Il 2020 come il 1916 e il 1943: anche in quegli anni le processioni della Settimana Santa si fermarono.

Allora le motivazioni furono legate, rispettivamente, a un decreto viceregio che bloccò le processioni in tutta la Sardegna e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Oggi il nemico si chiama coronavirus e rende assai improbabile lo svolgimento delle processioni, previste dal 7 aprile. Per l'Arciconfraternita della Vergine della Pietà del Santo Monte - sodalizio più antico di Iglesias che organizza i riti della Settimana Santa e si occupa dell'assistenza alle persone meno fortunate - è motivo di grande rammarico.

I confratelli stanno pensando a diverse soluzioni alternative per non privare del tutto la città di una delle manifestazioni più attese e sarebbero comunque pronti a svolgere normalmente le processioni, qualora l'emergenza dovesse cessare.

Enrico Collu, che dall'anno scorso è conservatore dell'Arciconfraternita, racconta quale potrebbe essere il “piano B”.
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