Tennis: Binaghi contro Malagò, “ha provato a danneggiare gli Internazionali”
Il presidente della federtennis contro il numero uno del Coni“Malagò ha cercato di danneggiare gli Internazionali”. Dura presa di posizione da parte del presidente della federtennis, il cagliaritano Angelo Binaghi, verso il numero uno del Coni accusato di aver “prima tentato di non far giocare Djokovic, poi non voleva che ci fossero i russi, ma noi abbiamo analizzato bene le sue parole e non è vero che il Cio aveva dato dichiarazioni differenti rispetto a quelle osservate da ITF, ATP e WTA. In definitiva Malagò ha chiesto di intervenire nell'autonomia dello sport, proprio lui che si è sempre lamentato in passato di questo. Ha cercato di indirizzare il Governo verso una decisione che avrebbe danneggiato gli Internazionali".
L’attacco è arrivato nel corso della conferenza stampa di chiusura del Master 1000 di Roma.
“Non far giocare i russi, e questo Malagò lo sa bene – ha aggiunto Binaghi -, avrebbe avuto una serie di conseguenze che vanno dallo sciopero dei giocatori alla possibile revoca della licenza del torneo: in sostanza addio agli Internazionali. Devo dire grazie a Draghi e Governo che hanno capito tutto. Al Governo non chiediamo soldi, ma di poter operare senza interferenze per lo sviluppo del torneo".
Ancora, proseguendo con le sue dichiarazioni, il presidente federtennis ha detto: “Far crescere il fatturato significa far crescere l'indotto economico sul territorio, dare maggior lavoro ai nostri istruttori dei nostri 4mila club. Com'è possibile che colui che detiene la presidenza di un ente pubblico non si interessi di tutto questo e possa dare una lettura distorta del Cio, capace di mettere a rischio l'esistenza stessa manifestazione? Siamo vittime della sua ossessione per Sport e Salute. Noi abbiamo rispettato la vera decisione del Cio", riferendosi alle dichiarazioni di Malagò sulla partecipazione dei russi e bielorussi agli Internazionali. "Noi rientriamo nel punto due di quanto scritto dal Cio e il board dell'ITF ha sospeso Russia e Bielorussia da tutte le competizioni a squadre, cancellate le competizioni in quei Paesi e come succede a Roma i giocatori russi e bielorussi sono autorizzati a giocare, ma senza nome della nazione e i colori della bandiera", ha concluso il presidente della Fit.
Sul sistema dello sport italiano, infine: "Che vada riformato è evidente. È immutato da decenni. Ad esempio bisognerebbe accorpare federazioni che possono stare insieme e il padel lo ha fatto con noi. Ci sono federazioni che non hanno più ragion d'essere e che economicamente non possono stare in piedi. Gli si dà una valanga di soldi per mantenere la struttura, ma sono soldi improduttivi per lo sport, perché non vanno agli atleti".
(Unioneonline/s.s.)