Sinner e l’antidoping, ipotesi ricorso contro l’assoluzione
La Wada potrebbe impugnare la sentenza favorevole per il numero uno al mondo: scadenza a mezzanotte, ecco i possibili scenariIl trionfo di Sinner e il possibile appello della agenzia mondiale antidoping, la Wada, alla sentenza di assoluzione emanata dell’organismo indipendente Itia.
I fatti: il 19 agosto la International Tennis Integrity Agency aveva emesso un giudizio di “totale mancanza di colpe o negligenza” per la percentuale di Clostebol rilevata nelle urine e nel sangue di Sinner, doppia positività riscontrata il 10 e il 18 marzo, assoluzione totale anche grazie alle prove fornite dall’atleta italiano in relazione alla assunzione fortuita del farmaco, alle circostanze e alla assoluta inconsapevolezza dello stesso giocatore.
È fissato alla mezzanotte di oggi il termine concesso alla Wada per fare appello al Tas di Losanna. Ovvero un ricorso - in sintesi - contro l’assoluzione. La Wada in passato ha presentato appello contro sentenze di federazioni internazionali, comitati olimpici e perfino organi dell’antidoping statali, è successo oltre quaranta volte, ma non ha mai messo in discussione una decisione di una agenzia indipendente che lavora come soggetto “terzo” per decine di federazioni sportive internazionali.
Nel suo appello, se venisse presentato entro questa notte, la Wada potrebbe non chiedere il ribaltamento della sentenza ma punterebbe a un riconoscimento parziale di colpa - che porterebbe a 4, 5 mesi di squalifica se venisse accolto - andando a “colpire” quel passaggio della sentenza dove non viene spiegato come mai nello staff, nonostante le grandi competenze in materia, circolasse un prodotto proibito che avrebbe, se utilizzato anche non direttamente, messo a rischio l’integrità dell’atleta.
Dalla Svizzera, sede della Wada, non arrivano indiscrezioni sulle azioni possibili dell’agenzia.