Sinner-doping, non è finita: la Wada ha chiesto altri approfondimenti
All’Agenzia non bastano le quasi 50 pagine di sentenza, chiesti ulteriori documenti e al momento non si sa quando scadranno i termini per fare appelloColpo di scena nel caso doping che coinvolge Jannik Sinner. Sembrava tutto archiviato, con il mancato ricorso da parte dell'Agenzia Internazionale Antidoping (Wada), ma non è così.
L'indagine della Wada è ancora in corso. L'Agenzia ha infatti richiesto della «documentazione aggiuntiva sul caso all'Itia», l'agenzia indipendente che giudica i casi di doping nel tennis che ha assolto Sinner accettando la ricostruzione sull’infinitesimale quantità di Clostebol rilevata nelle sue urine, dovuta a una contaminazione da parte del fisioterapista che lo ha massaggiato dopo aver utilizzato la pomata “incriminata” per curare una ferita al dito.
La Wada, insomma, non si è accontentata delle quasi 50 pagine della sentenza e ha chiesto i fascicoli completi sul caso ma non ha comunicato in che data ha ricevuto la documentazione richiesta. E in base a un comma dell'articolo 13 del Codice Antidoping, riservato alla Wada e non all'agenzia antidoping italiana, il termine dei 21 giorni per fare appello si calcola dal momento della ricezione di tutta la documentazione, quindi anche del materiale aggiuntivo. Entro fine mese, insomma, dovrebbe arrivare una decisione definitiva. L’Agenzia conferma che «la revisione del caso è ancora in corso e per il momento non è stata presa una decisione in merito».
Quanto all’altro soggetto interessato ad un eventuale ricorso, Nado Italia, l’appello non è stato presentato. E i termini in questo caso sono scaduti.
Sinner intanto, dopo il trionfo agli Us Open, sta rientrando in Italia e domenica sarà in tribuna a sostenere i suoi compagni di squadra impegnati nel turno preliminare della Coppa Davis.
(Unioneonline/L)