Lo stop di Jannik Sinner è un’ingiustizia, ma lo farà crescere.

Ne è convinto il numero uno della Fitp Angelo Binaghi, «sollevato» dalla conclusione del caso Clostebol per cui il numero 1 al mondo, senza ammettere le proprie responsabilità, ha patteggiato tre mesi di stop con la Wada che aveva fatto ricorso contro l’assoluzione dell’Itia.

«Ho avvertito sollievo, anche se rimane il senso di un'ingiustizia: già il calvario di sopportare questa situazione dall'anno scorso era una pena eccessiva per Jannik. Però così salva Roma, i tre Major, le Atp Finals e rimane in corsa per il Grande Slam. Pericolo scampato», afferma Binaghi al Corriere.

«Tre mesi di stop – prosegue Binaghi – sono compatibili con una serena gestione della stagione. Non succede nulla di traumatico né di pregiudizievole al futuro, cioè. Anche il 2025 sarà un anno particolare. Pazienza: è il giusto handicap che il più forte di tutti concede al resto del mondo. Jannik regala tre Master 1000 ai suoi rivali».

I tre mesi di fermo potrebbero persino rivelarsi utili: «Gli serviranno per avere una crescita psicofisica più armonica. Vedrà gli affetti più casi, gli amici, l’aria di montagna gli farà bene. Tornerà ad allenarsi con serietà, si irrobustirà, ricaricherà le batterie: sono dieci anni, da quando ne ha 13, che il ragazzo non si ferma. Potrà riprendersi qualcosina di ciò che il mestiere di numero uno gli toglie. E migliorerà sulla terra battuta, la superficie dove può crescere di più».

Già segnati in rosso sul calendario i giorni di maggio, in cui Sinner tornerà in campo. Prima agli Internazionali d’Italia, poi al Roland Garros. Molto probabilmente rientrerà da numero 1 al mondo, a meno di miracoli da parte di Zverev e Alcaraz, numero 2 e numero 3 del mondo con ampio distacco rispetto all’altoatesino.

(Unioneonline/L)

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