A parlare è Alex Schwazer, qualche giorno dopo l'esplosione dello scandalo sulla sua positività e la conferenza stampa di mercoledì per spiegare la sua versione dei fatti. "Per me in questo momento è importante parlare il prima possibile con il magistrato - dice nell'intervista alla Gazzetta sportiva in edicola oggi - Ho letto e sentito cose incredibili sul mio conto, tante falsità. E' brutto quando la gente non ti crede. Per provare a ripartire e voltare pagina devo arrivare a dimostrare la verità. I rapporti con Ferrari? Mercoledì sono venuti i carabinieri per sequestrarmi il computer e altra documentazione. Gli ho dato anche il mio vecchio pc, nella speranza che riescano a tirare fuori quelle mail che provano quanto ho detto. Il farmaco acquistato in Turchia? L'Epobel eritropietina di tipo alfa. Non mi chieda di quale generazione di Epo sia. Prima, seconda, terza, cinquantesima generazione, quelle se le possono permettere solo i milionari e io non lo sono. L'ho portato in Italia nascosto in una scatola di Voltaren, un antifiammatorio. Quando ho cominciato a iniettarmi l'Epo? Il 13 luglio dopo il controllo antidoping. Esame del sangue Fidal il 26 luglio? Quel controllo l'ho eseguito a Oberstdorf e l'ho pagato di tasca mia, perché non stavo bene. Comunque in quell'analisi il mio ematocrito era salito in 13 giorni al 46%".

Schwazer ha dichiarato di essersi iniettato l'ultima dose il 29 luglio: "L'errore finale - continua - Potevo fare il furbo come altri, non aprire la porta di casa. Ma non l'ho fatto. Era troppo il senso di colpa. La condanna sportiva che mi attende? Non mi interessa, non starò certo a mercanteggiare con il procuratore del Coni sulla pena di sei mesi o dieci anni. Mi puniscano e basta, non tornerò più a marciare". Intanto Schwazer ha visto la 50 km olimpica in tv: "Sono sceso in salotto solo nell'ultima mezz'ora, mio padre l'ha vista tutta. Sono contento che abbiano abbattuto il mio primato di Pechino. Ho sentito che vogliono rianalizzare i campioni di Pechino, non aspetto altro. Anzi, alla Wada ho chiesto copia degli esiti di tutti i controlli a cui mi hanno sottoposto. Li voglio rendere pubblici".
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