Il principe Milito nei sogni di Mou e Moratti
di Fabiano GagginiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che ha lui quando segna per Genova e che ricorda tanto l’ex uruguaiano del Cagliari Enzo Francescoli (e non a caso lo chiamano il Principe). Moratti e Mourinho in coro: sì, è proprio lui, Diego Milito, l’uomo giusto per l’Inter che verrà.
Diciannove gol sin qui con la maglia del Genoa, gli ultimi tre nel derby contro la Sampdoria giusto domenica scorsa (e scusate se è poco), meglio in serie A quest’anno (ventuno reti) hanno fatto soltanto Di Vaio e Ibrahimovic. E con quest’ultimo, il prossimo anno, molto probabilmente l’argentino formerà una coppia straordinaria. Mal di pancia di Ibra permettendo. E sempre che le sterline dei club inglesi non prendano il sopravvento sugli euro nerazzurri: proprio in queste ore Hidalgo, procuratore dell’attaccante genoano, è in Gran Bretagna per sondare il campo. «Sto valutando proposte importanti e assai prestigiose», ha tenuto a precisare. L’Inter resta comunque in pole position, sul piatto della bilancia è pronta a mettere 16 milioni più la metà del cartellino di Acquafresca (in prestito al Cagliari ma di proprietà dei nerazzurri).
Questione tecnica, tattica e prestigiosa insieme. Moratti e Mourinho cercano, infatti, un attaccante che si sappia adattare alle esigenze della squadra, allo stesso tempo prolifico sotto porta e già esperto per dare l’assalto alla prossima Champions League. Identikit perfetto, bomber ideale attraverso il quale costruire poi una corazzata in grado di farsi valere anche lontano dall’Italia. A Milito il compito di completare un attacco già esplosivo (spesso basta e avanza Ibrahimovic per vincere le partite), ma anche di far dimenticare definitivamente Adriano (che proprio nei giorni scorsi è stato ingaggiato dal Flamengo dopo aver rescisso il contratto con l’Inter).
Ventotto anni il prossimo 12 giugno, Milito già incanta Marassi nella stagione 2004-05, campionato di serie B, cavalcata trionfale. Ma la mazzata arriva dalla giustizia sportiva fuori dal campo. La retrocessione in C1 spinge l’argentino a raggiungere il fratello (difensore) al Real Saragozza dove resta sino alla scorsa estate. Torna a Genova quando meno te l’aspetti. La seconda volta è ancora meglio della prima, l’aria profuma di Champions. Grazie alle sue 52 reti in 88 partite in tre anni (compresa la Coppa Italia), Milito è uno dei bomber del Genoa più prolifici di tutti i tempi (media 0.62 gol/partita), insieme ad Aguilera (media 0.34), Skuhravy (media 0.36) e Pruzzo (media 0.40). Mou già si sfrega le mani.
Non solo Milito per Adriano (e soprattutto per la Champions). Anche Cruz e Crespo (contratto in scadenza) sono destinati a lasciare Milano alla fine del campionato. In questo caso l’identikit l’ha tracciato personalmente (e pubblicamente) Mourinho al termine della gara con l’Udinese: è quello di Quagliarella. E con Ibrahimovic, Milito, Quagliarella e Balotelli sarebbe davvero un’Inter stellare.