Una scena da far west che si accende in un attimo. Mutu atterra Mandelli sotto gli occhi di Brighi, che lascia correre. Il difensore del Chievo rimane a terra, la Fiorentina continua a giocare. Cross da sinistra di Pasqual, sponda di Bonazzoli e destro vincente di Mutu. E' il 49', il Chievo va sotto, protesta, ma non c'è niente da fare. Il gol è valido. Decisamente meno valido è l'atteggiamento della Fiorentina, che vince una partita che al più doveva pareggiare, tra l'altro venendo meno a quel codice etico tanto caro ai Della Valle. E a Prandelli, che dopo la brutta figura con l'Ajax in Coppa Uefa, difende con i denti il quarto posto in campionato. Con poca sportività, forse, ma i tre punti sono tre punti per tutti. Anche per i toscani, che in avvio puntano ancora una volta su Jovetic. Il montenegrino agisce da trequartista alle spalle di Gilardino e Mutu. Di Carlo risponde con la formazione annunciata alla vigilia, con Pinzi a ridosso della coppia Makinwa-Pellissier e un centrocampo con Italiano tra Bentivoglio e Marcolini. Un reparto tutto muscoli e velocità, che pressa i portatori di palla viola e toglie lucidità a Felipe Melo, in difficoltà nell'uno contro uno e poco preciso nelle aperture per gli esterni. Una situazione che taglia fuori le punte dei toscani, e che di contro esalta un Chievo che al terzo calcio d'angolo passa: sponda di Yepes e Morero da terra batte Frey e gela la difesa viola, nell'occasione incomprensibilmente immobile. Prandelli perde la pazienza e chiede ai suoi una maggiore concentrazione, ma contro questo Chievo c'è poco da fare. Perchè la squadra di Di Carlo gioca alla grande, guadagna metro dopo metro e toglie il fiato a una Fiorentina prevedibile, che perde una gran quantità di palloni e si innervosisce. Ne fa le spese Kuzmanovic, che si fa ammonire per un fallo di 'frustrazione' poco prima del cambio di rotta di Prandelli. Che con Vargas in grande affanno sposta Jovetic a sinistra e dirotta Mutu al centro. La mossa non cambia gli equilibri, ma almeno porta il romeno al tiro, imitato poco dopo da un destro di Felipe Melo di poco alto.

LA RIPRESA Ma non basta, e così nella ripresa il tecnico viola lascia negli spogliatoi proprio Vargas e Jovetic (dentro Pasqual e l'ex Semioli). Un cambio di uomini ma anche di modulo, con il 4-3-3 che prende il posto del 4-3-1-2 iniziale. Una strategia che dà concretezza a una squadra che ritrova gioco e velocità, soprattutto a destra, dove Semioli ha spesso la meglio su Frey e in seconda battuta su Morero. Ma non basta ancora, e così Prandelli si gioca il tutto per tutto gettando nella mischia anche Bonazzoli (fuori Kuzmanovic). Quattro punte che stringono d'assedio un Chievo ormai stanco, che abbassa il ritmo e subisce il ritorno di una Fiorentina che ritrova morale e a metà tempo anche il pari: cross di Pasqual da sinistra e colpo di testa vincente di Gilardino, al 15esimo gol in campionato. E' l'inizio della rimonta viola, che come detto si concretizza a tempo scaduto con un gran destro di Mutu. Un sogno, che la Fiorentina spera di ripetere giovedì in Olanda con l'Ajax in Coppa Uefa. Un'altra partita da vincere. Questa volta, si spera, senza equivoci finali.

FIORENTINA (4-3-1-2): S. Frey 6; Zauri 5,5, Kroldrup 5, Gamberini 5, Vargas 5,5 (1' st Pasqual 6); Kuzmanovic 5 (23' st Bonazzoli 6), Felipe Melo 5,5, Montolivo 5,5; Jovetic 5 (1' st Semioli 6); Gilardino 6,5, Mutu 6,5. A disp. Storari, Dainelli, Donadel, Gobbi. All. Prandelli 5,5.

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 6,5; N. Frey 6, Morero 7, Yepes 6,5, Mantovani 6; Bentivoglio 6, Italiano 6,5, Marcolini 6 (30' st Bogdani sv); Pinzi 6; Pellissier 6 (40' st Mandelli sv), Makinwa 6 (23' st G. Colucci sv). A disp. Squizzi, Scardina, M. Esposito. All. Di Carlo 6.

ARBITRO: Brighi di Cesena 5,5.

RETI: 13' pt Morero (C), 28' st Gilardino (F), 49' st Mutu (F).     
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