Poteva essere una sfida salvezza, per come si erano messe le cose a un certo punto del campionato, e invece quella della Sardegna Arena tra Cagliari e Genoa sarà una sfida a metà tra un’amichevole e una festa. Ferma restando la volontà di chiudere al meglio una stagione che – se analizzata nel complesso – non è stata del tutto soddisfacente per entrambe le squadre, nonostante lo scampato pericolo.

Di certo più che soddisfacente è il bilancio dell’avventura di Semplici, che ha preso una squadra demotivata e quasi in B e l’ha portata a salvarsi con una giornata d’anticipo.

"Io sarei molto contento di proseguire qui a Cagliari. Hanno fatto piacere le parole di Giulini. Abbiamo raggiunto l’obiettivo che stavamo perseguendo, è chiaro che ci deve essere un comune accordo e un’identità precisa, ma da parte mia non ci sono esigenze particolari”, afferma Semplici nella conferenza stampa alla vigilia dell’ultima di campionato, in programma sabato alle 20.45.

"La formazione sarà simile a quella di Milano, faremo due o tre cambi, ci teniamo a chiudere bene il campionato e cercheremo di arrivare più avanti possibile. La squadra stava ingranando, peccato che abbiamo di fronte solo una giornata", spiega il mister, lasciando intendere di voler onorare fino all’ultimo questo campionato.

Impossibile non ripercorrere le tappe della rimonta. "Il momento più importante? Sicuramente la partita con il Parma - ha detto Semplici - quel finale ha cambiato la gara e il campionato. È stata la dimostrazione di quanto tutti siamo stati importanti per raggiungere questo traguardo, quelli che giocavano dall'inizio e quelli che entravano".

La situazione di partenza non era delle migliori. "Non era nera, ma grigia, abbiamo lavorato soprattutto a livello mentale". Decisive anche alcune scelte tecniche. Deiola e Carboni? "Non li conoscevo personalmente e hanno risposto bene. Ma è stata la vittoria di tutti". Poi il congedo con un "Forza Casteddu". Che suona tanto di arrivederci.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata