Un passato nel calcio dilettantistico nelle file del Sinnai, suo paese d’origine. Anni fa la scelta di lasciare la Sardegna per girare il mondo ed imparare le lingue. Poi un episodio gli cambia la vita: «All’epoca lavoravo nel mondo della ristorazione – racconta Roberto Meloni, 39 anni, che oggi di mestiere fa il procuratore di calcio ad alti livelli –. Grazie ad un contatto che avevo a Parigi mi sono avvicinato al mondo dei procuratori. Essendo un grande appassionato di calcio la cosa mi ha incuriosito. Come mi sono stabilito in Francia ho iniziato a capire come funzionava la professione e a costruirmi una rete di contatti. Ho abbandonato, quindi, il mondo della ristorazione e ho intrapreso la carriera da agente». Meloni oggi ricopre il ruolo di Executive Director della SRM-Sport Royal Management, società con sede a Parigi che lui stesso ha fondato insieme al socio Johan Caurant e che cura gli interessi dei giocatori.

Meloni la sua agenzia quanti giocatori assiste?

«Circa una decina. Non operiamo solo in Francia ma a livello internazionale. Seguiamo, ad esempio, un giocatore che milita nel massimo campionato thailandese. Si tratta di Lonsana Doumbouya, attaccante franco-guineano con dei trascorsi in Cina e in Belgio. In Ligue 1 gestiamo Thierno Baldé, terzino destro del Troyes con un passato nel PSG. Sempre in Francia, la nostra società assiste due giovani talenti: Carmel Mabanza e Nielsen Luzein, entrambi classe ’03, che giocano in primavera, rispettivamente nel Lille e Rennes. Di recente, siamo approdati anche in Italia».

A proposito, in Italia Lei segue Armand Laurienté, l’attaccante del Sassuolo.

«Esattamente. Armand sta facendo molto bene a Sassuolo. Al suo primo anno nel massimo campionato italiano ha già segnato cinque reti, di cui una a San Siro contro il Milan campione d’Italia. Oggi il suo valore si aggira intorno ai 15 milioni. Soltanto due anni fa lo avevo proposto al Cagliari, insieme ad un altro assistito, Arnaud Kalimuendo, ex PSG e attualmente in forza al Rennes. Quest’ultimo è stato molto vicino ad indossare la maglia del Cagliari ma purtroppo, anche se la società si era spinta molto avanti, la trattativa non è andata a buon fine. Tornando a Laurienté, lo seguivo da quando era praticamente un adolescente. Prima di approdare al Sassuolo ci sono state delle squadre interessate a lui. Mi viene in mente il Torino ma anche vari club di Premier League e Bundesliga. Alla fine, abbiamo optato per il Sassuolo perché è una squadra che tende a valorizzare i giovani. Con Dionisi si è trovato molto bene, ha intrapreso un percorso di crescita importante. Sono sicuro che in futuro giocherà per un top club».

Un parere sul Cagliari di Ranieri?

«Posso dire che Ranieri rappresenti una garanzia per il Cagliari. È un allenatore che lavora bene con tutti, giovani e veterani. È l’uomo che serve per riportare il Cagliari dove merita, in serie A. Ho anche un mio assistito che gioca in primavera, Nicola Pintus, classe ‘05. Un difensore molto promettente. Sono convinto che anche la dirigenza lo stia già monitorando per un possibile inserimento in prima squadra».

Segue il calcio isolano?

«Purtroppo, vivendo fuori, non ho la possibilità. Ma so che ci sono dei prospetti interessanti che militano in categorie dilettantistiche che meriterebbero maggiore attenzione».

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