"Ci voleva e ce la teniamo stretta, siamo partiti benissimo, poi è subentrata un po' la paura. Siamo bravi a complicarci la vita. Quello che è successo con il Venezia mi è rimasto impresso e sono uno che dalle lezioni trae insegnamento: sul 2-0 sapevo che non era ancora finita e infatti siamo riusciti a far riaprire la partita su un errore che si poteva evitare. Ho imparato a non fidarmi, poi fortunatamente è arrivata la vittoria".

Sono le parole con cui mister Walter Mazzarri ha commentato nel post-partita la vittoria – la prima della stagione – dei rossoblù contro la Sampdoria (3-1 alla Unipol Domus, grazie a Caceres e alla doppietta di Joao Pedro.

"Ho dato – spiega poi il tecnico - i miei concetti, anche difensivi, alla squadra. Anche per chi lotta per gli scudetti è difficile farlo prendendo sempre gol. Figuriamoci per noi che siamo partiti nelle zone basse. Bisogna essere solidi per vincere le partite, abbiamo fatto un bel calcio fino al gol, dopo è subentrata la paura di vincere: questo è un retaggio che la squadra probabilmente si porta dal passato", ha sottolineato Mazzarri. 

E ancora: "Abbiamo sbagliato troppi passaggi, una squadra tecnica deve gestire meglio la palla. Il gol che abbiamo preso e tutte le azioni più pericolose della Samp sono partite da errori nostri tecnici, lì bisogna lavorare molto anche da un punto di vista della tranquillità. Quando stai vincendo devi tenere un atteggiamento, quando stai perdendo un altro. Poi essere ultimi in classifica condiziona anche psicologicamente, la squadra e i giocatori stessi vanno capiti".

Il cambio di panchina, però, alla fine, dopo alcuni scivoloni, ha portato alla prima vittoria. "Chi mi conosce lo sa – dice Mazzarri - quando accetto una sfida sono sempre adrenalinico, do sempre il massimo per la squadra che alleno. Questa è una terra che conosco molto bene e da tanto che mi incuriosiva allenare il Cagliari, una città bellissima. Secondo me questa è una piazza che se si lavora bene può levarsi anche tante soddisfazioni. Rappresenta una Regione – prosegue il mister -, i sardi sono in tanti posti del mondo, c'è un bacino d'utenza importante. Vorrei cercare di lasciare qualcosa, fare quello che in tanti anni non si è più riusciti a fare”.

“In una piazza importante – conclude il mister - ti ci butti dentro. Io mi sento come se fosse il primo anno in Serie A. Sono ritornato ragazzo".

(Unioneonline/l.f.)

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