Il punto sul Cagliari, dopo la vittoria per 2-1 contro il Brescia

Chi sale: Antoine Makoumbou

A Marassi aveva fatto indispettire persino l’allenatore, che lo aveva poi bacchettato pubblicamente nel post gara. Scarico, distratto, anarchico, fuori dagli schemi. E incapace, quindi, di sostenere i compagni nelle due fasi. Liverani non riesce comunque a farne a meno, nel bene e nel male, e l’altro ieri contro il Brescia l’ex Maribor si è potuto così riprendere lo scettro là nel mezzo, e la squadra sembrava quasi pendere dalle sue giocate. Giro palla rapido, ha smistato senza cincischiare, alzato il ritmo (per quanto possibile), dettato i tempi della manovra e messo così a disposizione della causa il proprio talento. Altrettanto efficace in copertura, il suo filtro è stato fondamentale nel momento di maggiore pressione lombarda. Come se si fosse preso qualche settimana di pausa per poi ripartire di slancio. E la sua ripartenza è coincisa, guarda caso, con quella del Cagliari.

Chi scende: Antonio Barreca

Magari è stata la condizione atletica (era reduce da un infortunio) a frenarlo o molto più semplicemente è stata la buona prova di chi lo ha preceduto (la crescita di Carboni è evidente, ormai) a oscurare la sua prestazione ed esaltarne la poca reattività. Sotto ritmo, sottotono. Si è preso poi il peggio della partita, l’altro ieri, subentrando nel momento in cui il Brescia aveva trovato coraggio, campo e intensità. Il suo contributo in fase offensiva è stato pertanto inoffensivo ed è andato spesso in sofferenza nella difesa del territorio. Per quanto non abbia commesso errori clamorosi - sia in entrata che in uscita - e rispettato le consegne dell’allenatore, in un modo o nell’altro. Una mezzoretta, alla fine, per rimettersi al passo dei compagni dopo lo stop forzato di Genova, gli serviva come il pane. Anche perché la concorrenza, nel frattempo, ha sollevato l’asticella e nella prossima gara contro l’Ascoli l’ex Toro rischia di non avere più il posto assicurato.

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