La Dinamo Sassari spegne 65 candeline sulla torta
Nel 1960 la società venne fondata da un gruppo di studentiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La salvezza raggiunta in anticipo, la certezza di disputare la sedicesima stagione di fila nella A1 maschile. già importante esserci ancora nel massimo campionato, che negli anni ha perso piazze come Siena, Roma, Fortitudo Bologna, Caserta, Cantù, Pesaro e Torino, molte vincitrici non solo di scudetti ma anche di coppe europee.
La Dinamo continua a vivere in quel Paradiso che era solo sognato il 23 aprile quando una decina di studenti del Liceo classico Azuni fondarono la società a San Giuseppe.
In 65 anni soltanto sei i presidenti: il primo fu Giovanni Pilo ma è con l'avvento del compianto avvocato Dino Milia nel 1972 che la società sassarese decollò: la storica promozione in A2 del 1989, il ritorno nel 2003 dopo i tre anni di serie B.
Dalla famiglia Milia a quella Mele: un'altra tappa storica, l'approdo in serie A nel 2010 dopo i playoff. Alla guida Meo Sacchetti, il coach delle due Coppe Italia (2014 e 2015), della Supercoppa Italiana (2014) ma soprattutto dello scudetto nel 2015. Con l'avvento di Stefano Sardara nel 2011, altri trofei e traguardi storici: la prima coppa europea, la Europe Cup nel 2019, e qualche mese dopo la seconda Supercoppa, griffate entrambe dal coach Pozzecco.
Certo, questa stagione e quella passata non sono state brillantissime, eppure tolta Milano, non c'è un altro club che possa vantare negli ultimi 15 anni risultati così prestigiosi e continuità di risultati. Aggiungendo oltretutto altre due serie A: il basket in carrozzina con la Dinamo Lab, e la femminile con la Dinamo Women, che proprio stasera gioca la gara decisiva per la salvezza. Anche in questo caso continuare ad esserci è comunque una vittoria.