La tappa finale del Giro d'Italia a Roma incorona Primoz Roglic vincitore della 106/a edizione dopo il capolavoro di ieri nella cronoscalata sul Monte Lussari, e saluta Mark Cavendish che 15 anni dopo la prima vittoria di tappa nella corsa rosa si prende l'ultima tappa dell'edizione 2023, 17/o successo al Giro, congedandosi così nel modo migliore: a fine stagione lascerà infatti l'attività agonistica.

Sotto lo sguardo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che prima ha applaudito tutto il gruppo all'arrivo ai Fori Imperiali e poi ha consegnato il trofeo del vincitore a Roglic, il Giro n.106 vive a Roma una vera e propria festa per il suo vincitore, primo sloveno nella storia della corsa rosa a portare il suo paese nell'albo d'oro: «Abbiamo vissuto una corsa su montagne russe, ma poi sono tornato a respirare. E questo e' un giorno spettacolare», le prime parole di Roglic, a conclusione di una corsa frenata da ritiri per Covid, malanni, maltempo e cadute. «Mi godo questa splendida giornata, non riesco a descrivere a parole questi momenti», ha aggiunto.

Lo scenario è suggestivo, il circuito tra le meraviglie di Roma regala un colpo d'occhio incredibile. E ai Fori, per la premiazione, per la prima volta nella storia del Giro, c'è un presidente della Repubblica. Mattarella arriva poco prima delle 18, accolto dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, da Urbano Cairo, presidente di Rcs, dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini, dal presidente della federciclismo internazionale, David Lappartient, e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Nella tribuna presidenziale il Capo dello Stato ha invitato anche l'ex presidente della repubblica slovena Borut Pahor suo amico personale, a Roma per Roglic. A rappresentare il governo, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello dello Sport, Andrea Abodi Nella volata finale, caratterizzata da una caduta ai 300 metri che ha coinvolto sette corridori tra i quali Pascal Ackermann, Cavendish ha battuto il lussemburghese Kirsch e il siciliano Fiorelli, mentre l'attesissimo Milan non ha avuto la forza di sprintare e anche Gaviria, come in tutte le volate di questo Giro, si è seduto presto dopo aver lanciato la volata. Appena dietro ai velocisti, Roglic ha tagliato il traguardo con le braccia alte verso il cielo.

La prima parte della tappa è una vera e propria passerella dedicata allo sloveno e alla sua squadra, la Jumbo-Visma: tanti i complimenti anche da parte dei suoi colleghi per lo sloveno, che è stato per diversi minuti anche al fianco del rivale Geraint Thomas, sorpassato in classifica ieri sul Monte Lussari. Il ritmo è blando con lo sloveno omaggiato dai suoi compagni di squadra della Jumbo Visma con guanti e calzini rosa. All'ingresso del circuito, passati per la prima volta sul traguardo, è partito il primo tentativo di fuga: all'attacco in tre, Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Maxime Bouet (Arkea-Samsic) e Toms Skujins (Trek-Segafredo). Alla campana dell'ultimo giro sono stati raggiunti gli attaccanti e da lì è partita la battaglia per le prime posizioni, con anche gli uomini di classifica coinvolti. Ovviamente sul finale tutto il plotone dedicato alla volata: a lanciarla, lunghissima, Fernando Gaviria (Movistar), con un Jonathan Milan (Bahrain-Victorious) in difficoltà. Ad uscire fuori alla grande un ottimo Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), mentre nel frattempo arriva una bruttissima caduta per Pascal Ackermann. Finisce col trionfo di Cavendish davanti a Alex Kirsch, Filippo Fiorelli ed Alberto Dainese. E col la festa per Roglic. Mattarella lo 'incorona', in una Roma baciata da un primo sole estivo. 

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