Un quarto posto di Nadia Battocletti che diventa bronzo per la squalifica della kenyana Kypiegon, poi riabilitata in appello al suo secondo posto in gara con argento. Dura due ore il podio dell'azzurra, fino alla decisione del giurì di appello di accettare il ricorso del team Kenya che fa slittare di nuovo l'azzurra al quarto posto. E il controricorso presentato dal team azzurro viene respinto.

Accade tutto nei 5.000 metri donne, dove con una gara strepitosa, con tanto di record italiano, Nadia Battocletti rimane nella scia delle keniane Chebet e Kypiegon e dell'olandese Hassan e si piazza quarta. Poco dopo il colpo di scena: i giudici di gara hanno notato uno scambio di colpi sul rettilineo del penultimo giro tra Kipyegon e Tsegay, frutto probabilmente non solo della concitazione della gara ma anche dell'eterna rivalità fra Etiopia e Kenya e stabiliscono che l'etiope (che accenna una smorfia di dolore) è stata certamente danneggiata e squalificano Kipyegon che aveva chiuso al secondo posto.

Così Battocletti, che intanto piange di gioia per il piazzamento e anche solo per il quarto posto, si ritrova sul podio ma frena: «Aspettiamo l'esito del ricorso, intanto mi tengo questa gara. Sono molto felice per la mia gara, le gambe girano e se starò bene punto a fare anche i diecimila. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono».

Quindi la parola passa alla giuria di 'World Athletics', e la due volte campionessa d'Europa rimane in trepida attesa. Un'attesa che si risolve a ridosso della mezzanotte e riporta l'azzurra al quarto posto ridando la medaglia d'argento alla kenyana.

La classifica definitiva è la seguente: oro alla keniana Beatrice Chebet (14:28.56), argento alla keniana Faith Kipyegon (14:29.60), bronzo all'olandese Sifan Hassan (14:30.61). Nadia Battocletti si "consola" con il record italiano di 14:31.64. 

Per il resto tutto come previsto, nel senso che 'Mondo' Duplantis non si è fatto sfuggire la vittoria nel salto con l'asta, con lo statunitense Sam Kendricks ormai abituato al secondo posto e il sorprendente greco Emmanouil Karalis che toglie al filippino Ernest John Obiena la possibilità di conquistare un bronzo che per quelle latitudini sarebbe stato storico.

Spettacolare, ma anche inaspettata, la vittoria della britannica Keely Hodgkinson negli 800 metri dove sbarra la strada alle africane, nello specifico Tsige Duguma e la keniana Mary Moraa. Chiusura con la premiazione dei 100 metri ed è nostalgia di Tokyo e di Marcell Jacobs, che ha rimandato a oggi i test medici.

(Unioneonline/D)

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