"Ali bomaye",  che significa "Ali uccidilo", nel 1974 a Kinshasa urlavano impazziti i sostenitori di Mohamed Ali, nell'incontro valevole per il titolo mondiale dei pesi massimi vinto dal grande pugile di Louisville contro il temibile George Foreman. Anni prima ad Alghero, al cinema Miramare o all'aperto, presso la palestra di San Michele, gli algheresi gridavano "Matal To", "uccidilo Tore". Non era un massimo quel pugile che i catalani amavano e inneggiavano, ma un peso mosca, una macchina da pugni, un pugile tecnico dal cuor di leone. Quel formidabile boxeur si chiamava Tore Burruni, algherese purosangue, che nel 1965, a 32 anni, sarebbe diventato campione del mondo, battendo a Roma, in un incontro  memorabile, il thailandese Pone Kingpetch.

Burruni scrisse altre pagine epiche del pugilato ed è stato sicuramente uno dei pugili italiani più forti di tutti i tempi. Scomparso nel 2004, a 71 anni,  presto ad Alghero avrà finalmente un museo a lui dedicato. Sorgerà in un’ex colonia penale, poi ex azienda agricola di Maria Pia. Il progetto, che sarà fatto proprio dall'Amministrazione comunale, è del geometra Bachisio Camboni e prevede la riqualificazione della vecchia struttura in un centro sportivo, in cui verrà ricavato uno spazio per il museo intitolato a Tore Burruni. I visitatori potranno ammirare i vecchi cimeli, curiosità e attrezzature del glorioso campione, assieme ad una galleria fotografica che ricorderà le grandi gesta di Burruni e i pugili formidabili che ha incontrato, come l'argentino Oracio Accavallo o lo scozzese Walter McGowan, che gli tolse la corona mondiale a Londra nel 1966. "Grazie all'iniziativa di un caro amico come Bachisio Camboni, mio padre sarà degnamente ricordato - afferma commosso  Gianfranco Burruni, figlio del pugile - L'Amministrazione comunale si sta dimostrando molto sensibile sull'argomento e il progetto andrà quindi in porto. Mio padre lo meritava, per quello che ha dato allo sport mondiale e alla città di Alghero, ma anche per l'esempio di correttezza, lealtà e moralità che ha sempre dimostrato dentro e fuori dal ring".
 

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