Tante reti spettacolari e assist a volontà. Una tecnica sopraffina e facilità nel dribbling.

Marco Dessena muove i primi passi nella scuola calcio dell'Antonstefano, sotto l’occhio vigile del tecnico Giovanni Sarritzu che già ne intravedeva grandi doti.

«Dopo la trafila nel settore giovanile, con la società quartese ho esordito in prima squadra a 15 anni in Prima categoria. Una grande emozione giocare coi grandi», racconta.

Il suo talento non passa inosservato: ecco la chiamata della principale squadra di Quartu. «Nel 2004 mi acquista il Sant’Elena con cui ho subito vinto il campionato Allievi col mister Luciano Porru. Nello stesso anno ho esordito in Eccellenza».

Il ragazzo ha talento e Nicolò Napoli, ex difensore di Juventus e Cagliari, decide di portarlo in Piemonte, all’Orbassano, squadra che gli aveva affidato la guida tecnica: «In Serie D. Ricordo un girone durissimo con corazzate del calibro di Alessandria, Derthona, che vantava in attacco il bomber Lulù Oliveira e Spezia, un lusso per la categoria».
Nel 2009 il grande salto nei professionisti: «Mi volle Bernardo Mereu nella Villacidrese in Serie C, mi conosceva bene: era stato il mio tecnico qualche anno prima al Sant’Elena».

Ottime prestazioni ma l’avventura durò sono un anno. Dal 2010 al 2012 l’esperienza col Castiadas. Con i sarrabesi conquista la storica promozione in serie D diventando uno dei beniamini del pubblico soprattutto grazie alle quindici reti messe a segno nel campionato semiprofessionistico. Dal 2013 al 2018, indossa la maglie di Muravera, con Oliveira in panchina, Progetto Sant’Elia in Serie D, Samassi in Eccellenza e nuovamente Muravera agli ordini di Francesco Loi.

«Dal 2020 ho preferito dedicare più tempo all'azienda di famiglia optando di scendere di categoria». Al momento Dessena corre e segna per il Cus Cagliari che sta disputando un ottimo campionato nel girone A di Promozione.
Il grande calcio ora se lo gusta solo in tv: «Tifo Cagliari e Milan».

I gol importanti non si dimenticano mai: «Il più bello l’ho realizzato contro la Torres quando giocavo nel Muravera; ho tanti ricordi legati a tante belle persone conosciute nel Sarrabus. Il Castiadas di Saverio Onano e il Muravera di Giampaolo Aresu sono state due seconde famiglie. In tutti questi anni ho avuto grandi allenatori e grandi compagni di squadra, Nurchi e Sogus sopra tutti».
La voglia di correre dietro ad un pallone è ancora tanta e a 37 anni Dessena non ha nessuna intenzione di appendere le scarpette al chiodo: «Ancora ricordo i primi calci al pallone. Sembra ieri. Una passione tramandatami da mio zio Mauro fin dai miei primi passi. Quando smetterò valuterò se restare nel mondo del calcio: questo momento, però, non è ancora arrivato».

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