Lorenzo Patta si migliora sui 200 al Golden Gala
Sui 200 femminili Dalia Kaddari, tesserata per le Fiamme Oro, non vive la sua giornata migliore ma dà comunque prova di carattereLorenzo Patta (archivio/Fidal Colombo)
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Probabilmente avrebbero pretesero di più da sé ma, nonostante ciò, i fiori all’occhiello della velocità sarda possono guardare con fiducia al resto della stagione dopo il Golden Gala in un gremito stadio Olimpico di Roma, appena andato in scena. Sulla distanza dei 200, sia Lorenzo Patta che Dalia Kaddari hanno colto l’ottavo posto, dopo essersi confrontati con tenacia in un contesto dove erano presenti i migliori interpreti della velocità mondiale.
Sui 200 uomini, per il portacolori delle Fiamme Gialle seguito da Francesco Garau è arrivato il suo nuovo personale con il crono di 20’’91, sette centesimi meglio rispetto al 20’’98 siglato ai campionati sardi Assoluti a Sassari. Una terza uscita stagionale, la seconda sulla distanza, di cui il campione olimpico della 4x100 potrà fare tesoro per il futuro: corsia 3 per Patta, sguardo concentrato, pantaloncino sgambato da mezzofondista rispetto ai body degli avversari. Un leggero movimento in corsia 5 fa tornare tutti sui blocchi, l’atmosfera si fa sempre più carica di adrenalina. Qualche minuto dopo non tarda ad arrivare la partenza, l’avvio dell’oristanese è ottimo, la curva - che rappresenta il suo punto di forza – viene affrontata in maniera eccellente, all’ingresso del rettilineo finale è terzo posizione che mantiene sino agli ultimi 30 metri dove cede rispetto ai concorrenti. La vittoria va allo statunitense Kenneth Bednarek un 20’’01, bene gli altri azzurri campioni olimpici nella 4x100 Filippo Tortu, terzo in 20’’40, e Fausto Desalu quarto in 20’’59 entrambi delle Fiamme Gialle come Patta.
Sui 200 femminili Dalia Kaddari, tesserata per le Fiamme Oro, non vive la sua giornata migliore ma dà comunque prova di carattere disputando una buona gara, seppur non vicina al suo miglior tempo. Corsi 9 per l’allieva di Fabrizio Fanni, la meno amata dagli sprinter in quanto porta a correre totalmente all’esterno il che di certo non agevola. Il parterre è di lusso, la Kaddari sale sui blocchi concentrata e parte decisa, disegna una buona curva, la corsa è elegante come di consueto, nel rettilineo conclusivo si mantiene composta seppur la falcata sia più appesantita rispetto al solito. Per lei il cronometro fa segnale 23’’29, nella prova vinta da una stellare Shericka Jackson prima con un superbo 21’’91 che consente alla jamaicana di precedere la sua connazionale Elaine Herah Thomposn seconda in 22’’25. La stagione è ancora lunga, pronta ad entrare nel vivo: i due sprinter isolani hanno toccato, ancora una volta, con mano il meglio dell’atletica mondiale e sono printi a utilizzare questo bagaglio d’esperienza per ritagliarsi il loro spazio a suon di prove ripetute, partenze e rettilinei caparbi.