Al termine di una splendida cavalcata e di un duello rusticano con il Budoni (staccato di 2 lunghezze) il Latte Dolce è promosso in Serie D. I numeri sono impressionanti: 87 punti in 36 partite, frutto di 27 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Al timone della squadra l'algherese Mauro Giorico, 63 anni, in questo momento l'allenatore sardo più titolato. Un tecnico vincente che meriterebbe qualche chance in più nei professionisti.

Qual è stata la svolta del campionato?

«La sconfitta immeritata di Budoni ci ha messo le ali. Perché ci hanno battuto per evidenti sviste della direzione di gara. La squadra però dopo quella partita si è unita ancora di più e nelle restanti 10 gare abbiamo ottenuto 9 vittorie e 1 pareggio».

Quali sono le doti migliori della sua squadra?

«Anzitutto i valori tecnici e morali, quindi, non è una banalità, la grande forza del gruppo ed una società che non ci ha fatto mancare nulla».

Giorico in tutto questo contesto cosa ci ha messo?

«L'esperienza, la tenacia, la passione per questo meraviglioso sport che è il calcio».

Quanti campionati ha vinto?

«Ne ho vinto 3 di Eccellenza con Torres, Olbia e ora Latte Dolce. Quindi 2 di Serie D con Alghero e Arzachena. In Gallura ho contribuito ad ottenere inoltre due grandi salvezze nel campionato di Serie C».

Ci sono molte differenze tra il campionato di Eccellenza e quello di Serie D?

«Non sono eccessive come quelle esistenti tra Serie D e Serie C, in cui la differenza è quasi abissale. Però in tutti i campionati ci vuole molta organizzazione e programmazione. Altrimenti improvvisando, anche se in rosa ci sono giocatori forti, non si va da nessuna parte».

Intende rimanere al Latte Dolce?

«È una società in cui mi sono trovato benissimo. Ma ora pensiamo a festeggiare la vittoria e finire la stagione, magari con qualche amichevole di lusso. Poi mi confronterò con la dirigenza e discuteremo con calma del nostro futuro».

Ha intenzione di allenare ancora per molto tempo?

«Il calcio è quasi una malattia. Di quelle belle. Fino a quando mi sosterrà il fisico e lo spirito andrò sicuramente avanti».

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