Un miracolo sportivo. Frutto di abnegazione e perseveranza. Salvatore Orgiana è stato uno dei fondisti sardi più forti di sempre, capace di distinguersi a livello italiano. L’orrolese, 48 anni, nonostante non avesse a disposizione la pista su cui correre, è stato in grado di ritagliarsi un ruolo da assoluto protagonista in un periodo d’oro per il fondo azzurro. Periodo in cui Orgiana si è fatto le ossa confrontandosi con nomi che hanno fatto la storia come Stefano Baldini, Danilo Goffi e Alessandro Lambruschini.

Cresciuto sotto l’attento sguardo di Mariano Leoni, storico tecnico dell’Atletica Orroli in cui Orgiana è cresciuto, detiene da trent’anni vari record sardi: quello Juniores sui 5000 e sui 10000 oltre a quello della mezz’ora su pista Allievi con 9510 metri corsi. “Ho iniziato a correre a 12 anni’’, racconta, “venivo dal calcio. A stimolarmi fu un mio vicino di casa, Salvatore Sirigu che già correva. Da quel momento decisi di mettermi in gioco’’. Fondamentale il contributo dato alla sua carriera da Mariano Leoni. “Mariano è stato una figura eccezionale, era il punto di riferimento per tutta Orroli. Un ruomo leale, dai principi solidi. Amava profondamente l’atletica e ci ha sempre seguito con entusiasmo’’.

Entusiasmo che ha portato Orgiana a conquistare il titolo italiano Juniores sulla mezza maratona e a vincere la Coppa del Mondo Under 20 sempre sulla mezza con la nazionale. Tra i fiori all’occhiello spicca il trionfo, ad Atene nel 1995, alla Coppa del Mondo di Maratona oltre a personali come 14’15’’18 sui 5000, 29’38’’9 sui 10000, 1h03’48’’ sulla mezza e 2h14’59’’ in maratona. “Ho sempre amato correre, la mia passione va oltre il voler vincere. Non aver avuto la pista mi ha temprato, mi ha spinto a non arrendermi e a pretendere di più da me stesso. Ricordo con emozione i chilometri fatti nella strada provinciale verso Escalaplano, così come le ripetute attorno alla Chiesa Campestre di Santa Caterina in vista dei cross. L’atletica mi ha aperto la mente, insegnandomi il valore del sacrificio. È stata una palestra di vita di cui faccio tesoro ancora oggi’’.

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