La convinzione di potersela giocare alla pari deve superare la delusione per la sconfitta in gara-uno. Per la sesta volta in sette gare di playoff al taliercio, la Dinamo esce sconfitta. Di un'inezia: 82-79.

Con i rimpianti di una serata poco felice nel tiro da tre punti (4/20) e le ormai consuete recriminazioni su qualche fischio arbitrale.

Domani gara-due ancora al Taliercio, se Sassari perde è già spalle al muro, se vince ha due partite al PalaSerradimigni per chiudere la serie e andare in semifinale contro Milano che ha rullato Pesaro.

Il coach Piero Bucchi ha dichiarato: «Mi dispiace per l'antisportivo fischiato a Dowe a gioco fermo mentre eravamo a -5 con palla in mano, siamo scivolati a -9 e abbiamo fatto fatica a rientrare».

Ancora meno scusabile il mancato fischio nel finale sulla spinta di Bramos ai danni di Dowe che aveva preso il rimbalzo.

Venezia non ha giocato al meglio, i play Spissu e Granger possono dare di più in attacco, ma anche il Banco ha avuto giocatori sotto tono: Jones anzitutto, ma anche Bendzius e Kruslin per quanto riguarda la parte offensiva. In tre appena 6/26 al tiro.

L'altro aspetto da curare è la difesa su Watt, giocatore indubbiamente forte, ma che necessita di una difesa più attenta sul lato sinistro dato che è mancino.

© Riproduzione riservata