Francesco Loi, allenatore della Costa Orientale Sarda, e Roberto Desini, vice presidente della Figc sarda, hanno parlato dell’inizio dei campionati di Serie D e Eccellenza e dello stato di salute del calcio sardo, ospiti del programma l’Informatore sportivo (su Radiolina ogni lunedì) condotto dal giornalista Lorenzo Piras. Il primo ad intervenire è stato Loi che con la sua Cos ha vinto la gara di esordio in Serie D contro l’Atletico Uri. «Dopo un mese di lavoro atletico e di formazione del gruppo», ha detto Loi, «finalmente è arrivato il momento delle partite vere. C’era da capire la condizione dei ragazzi. C’è stata una bella risposta. Una vittoria importante nel derby con l’Uri, squadra per noi notoriamente ostica».

Piras ha chiesto a Loi un giudizio proprio sull’Uri. «Anche da parte dei giallorossi ci sono stati buoni segnali. L’incontro è stato determinato da episodi e situazioni di gioco. L’Uri è un esempio. Una realtà piccola con persone che hanno a cuore questo sport e che fanno tanti sacrifici per tenere il calcio vivo in una comunità con pochi abitanti».

Il conduttore ha poi esposto i risultati di Eccellenza e della Coppa di Promozione. Si è fermato sul Lanusei, ex squadra di Loi che ora non vive un buon momento. «Una squadra con tanti giovani – ha spiegato il tecnico di Loceri – probabilmente non ancora pronta. I giovani hanno bisogno di supporto da parte di qualche esperto altrimenti si rischia di bruciarli. Ci sono comunque persone che si stanno impegnando tanto e troveranno il modo di fare quadratura».

Il discorso è poi rientrato sul progetto Cos. L’attenzione è rivolta in particolare sul settore giovanile. «La cosa più importante nei piccoli centri per poter fare calcio a livello nazionale è quella di strutturarsi a livello societario. Abbiamo trovato un accordo con Comune di Loceri per avere a disposizione il campo per i nostri ragazzi. Crediamo tanto in questa politica e lo stiamo dimostrando anche con la prima squadra che ha come obiettivo la valorizzazione dei giocatori del territorio. Domenica scorsa ha esordito un 2005 di Triei, in Coppa un 2007 sempre di Triei. Questo significa che le nostre scuole calcio lavorano bene. La nostra è una squadra territoriale che punta pure alla valorizzare della nostra terra. Portiamo il nostro marchio in giro  per l’Italia ed è apprezzato da tutti. Il calcio è un vettore trainante che vogliamo sfruttare al massimo. Il tutto è rivolto nell’interesse dei ragazzi e ha dei principi: serietà, regole, educazione e valorizzazione delle risorse calcistiche del nostro territorio».

Piras ha poi passato la palla a Roberto Desini chiedendo un giudizio sull’Eccellenza. «Ho visto le immagini dell’incontro tra Tempio e Iglesias e le dichiarazioni del tecnico dei galletti, Cantara che ha parlato di un campionato intrigante e di alto livello tecnico. Sarà sicuramente una grande stagione, da vivere». È stata ricordata la storia del Tempio che ha avuto un passato in Serie C. Nella memoria i derby con l’Olbia con oltre 3mila spettatori. «Giocare al Nino Manconi – ha aggiunto Desini – con un pubblico numeroso, qualificato ed appassionato, è piacevole per i giocatori ma anche tutti gli appassionati di calcio in generale».

Il vice presidente della Figc ha parlato anche della salute del nostro calcio. «Col presidente Gianni Cadoni, da puri appassionati, abbiamo fatto delle considerazioni. Nel calcio ci sono dei cicli durante la vita delle società. Alcune piazze blasonate che hanno vissuto i migliori anni tra il 1980 ed il 1990, dopo aver attraversato un periodo di crisi, ora stanno tornando ribalta. Ho la fortuna di girare l’Italia e posso dire che il calcio isolano sta bene, è in buona salute. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La vittoria del Budoni negli spareggi nazionali di Eccellenza, ottenuta con una certa prepotenza, lo dimostra. L’auspicio per questa stagione è che dalla Serie D non retroceda neanche una squadra sarda».

Si è passati poi ai numeri. Il nostro calcio conta oltre 6mila tesserati, 130 squadre senza considerare le società che fanno solamente attività di base e settore giovanile. <In Italia>, ha sottolineato Desini, <ogni 56 abitanti c’è un tesserato LND mentre in Sardegna ogni 46.  Un altro segnale importante. Siamo orgogliosi del lavoro che stiamo portando avanti e che sta dando i suoi frutti. In nostro slogan è quello di avere una squadra di calcio in ogni paese. Non ci siamo ancora riusciti ma ci siamo vicini. Non dimentichiamo che siamo rimasti fermi due anni. Un danno sportivo, sociale ed economico. Gran parte dei 377 Comuni sardi sono dei piccoli centri e quindi l’aspetto sociale è importantissimo>.

Desini è anche coordinatore nazionale del beach soccer. <Il livello del beach soccer nazionale è altissimo. Quattro dei cinque migliori giocatori al mondo fanno parte del nostro campionato. Stiamo riscontrando un grande successo. Abbiamo poi l’onore e la fortuna, grazie al supporto della Regione Sarda con in primis l’assessore al turismo Chessa, di poter ospitare in Sardegna i campionati europei con 25 nazioni dal 19 settembre al primo ottobre, e il mundialito per club con 32 nazioni dal 25 settembre al primo ottobre. Una vetrina a livello mondiale. Questo significa applicare i principi del turismo sportivo e della destagionalizzazione. Ospiteremo 1200 persone>.

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