A casa ha già tanti trofei, conquistati sulle diverse piste dell’Isola e della penisola. L’ultima gara mondiale è di qualche giorno fa, nonostante l’ottima prova nelle qualificazioni di sabato, domenica, però non è andata come sperava. Ma Gabriele Fois, 19 anni, campione del kart, non si arrende «le gare vanno così, continuerò a lavorare», ha detto una volta rientrato nella sua Quartucciu e guardando già alle prossime sfide che lo attendono per continuare a coltivare la passione trasmessagli dal padre Fabrizio. La sua prima volta su un Go Kart è a 6 anni, si lancia prima a girare nei circuiti della Sardegna e poi anche in quelli oltre Tirreno.

«La prima volta che ho provato il Go Kart ero un bambino, siamo andati in una strada chiusa e abbiamo usato le bottiglie d’acqua come birilli. Papà mi aveva detto di fare zig zag tra le bottiglie senza farle cadere e dal giorno non l’ho più mollato», racconta. In ogni gara è sempre salito sul podio. La prima l’ha vinta a soli a 8 anni e da allora non si è più fermato. Quest’anno ha partecipato al campionato italiano Aci Karting con ottimi risultati che gli hanno permesso di essere selezionato per la gara unica del mondiale Fia Karting World lo scorso fine settimana al circuito Franciacorta Karting Track di Brescia. «Domenica mattina nelle prove libere prima delle finali ero a ridosso dei primi, ma nelle manche precedenti ho avuto dei contatti che mi hanno fatto arrivare ultimo e alla fine sono arrivato ventesimo, purtroppo le gare sono così, ma mi rifarò la prossima volta, ne sono certo».

Impegno, rigore e allenamento sono costanti nella sua vita in attesa dell’ingaggio che potrebbe cambiarla. Nel cassetto il sogno di diventare pilota di Formula 1 «So che è molto difficile arrivare a quei livelli perché servono davvero tanti soldi, ad influire è anche il vivere in un’Isola: il mare è il nostro tallone d’Achille. Una cosa è allenarsi ad Alghero o a Tortolì, per esempio, un’altra è varcare ogni volta il mare. Il mio impegno, nonostante le difficoltà, è sempre al massimo, per me stare in pista è vita, non mi spaventano i sacrifici, voglio arrivare».

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