Andrea Cabboi: “Importante il confronto con i migliori”
Parla il responsabile tecnico del mezzofondo sardo: “gli ultimi risultati ci danno morale per il futuro”
Andrea Cabboi, 50 anni, responsabile tecnico del mezzofondo sardo (Foto concessa da Andrea Cabboi)
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Tra le specialità dell’atletica leggera, il mezzofondo è sicuramente una delle più affascinanti oltre che complesse: prova di fatica, di resistenza mentale prima ancora che fisica ma dove le doti di velocità possono fare la differenza. In Sardegna le soddisfazioni, così come i talenti, non sono mai mancate seppur – soprattutto negli ultimi 15 anni – a livello assoluto chi si era distinto nelle categorie giovanili ha fatto fatica ad emergere e, in certi casi, addirittura ha appeso le scarpe al chiodo.
Dispersione di talenti: una questione annosa che ha creato, e tuttora crea, non pochi problemi all’Isola che da anni attende un ricambio generazionale solido e continuo che possa garantirle affermazioni anche tra i Senior. I recenti Tricolori Indoor Under 18 hanno dato buoni responsi al movimento, grazie a due belle prove sugli 800 di Mattia Soi, giunto sesto, e di Maria Paola Sotgiu classificatasi quarta al termine di una gara che le avrebbe potuto regalare qualcosa di ancora migliore se affrontata con un piglio più caparbio. “Sono risultati molto buoni che ci danno morale per il futuro. Sotgiu è una ragazza che vedo molto bene in futuro anche sui 1500 e sui 3000, ha una dinamica di corsa adatta anche alle distanze più lunghe. Torniamo dai Tricolori indoor di Ancona indubbiamente contenti, però non possiamo assolutamente adagiarci sugli allori’’, sottolinea Andrea Cabboi,ex siepista di spessore e attuale responsabile tecnico del settore mezzofondo sardo.
Anno importante. Cabboi è individuo che delle chiacchiere fa volentieri a meno e che ha fatto virtù degli insegnamenti impartiti dal suo maestro Nardino Degortes. Con sguardo acuto e lucido passa in rassegna un settore che può dare tanto ma che ha bisogno di uno studio attento per poter spiccare il volo definitivamente, tornando ai risultati di un epoca d’oro i cui protagonisti furono Piero Ligas, Franco Deriu, Mauro Lenzu sino a Giorgio Annis, Davide Cadoni e Antonio Azzena. “Il 2022 sarà un anno importante, dove ci sono vari nomi da tenere d’occhio’’, prosegue Cabboi. “In particolare Stefano Ferreri, che mi sarebbe piaciuto vedere anche alle Indoor, Ismaele Deidda, Riccardo Spanu che attualmente sta puntando tanto sul triathlon ma che spero non smetta di dedicarsi all’’atletica visto i due Tricolori fatti suoi sui 3000 al secondo anno Allievi e al primo anno Juniores, nel 2020 e nel 2021. Tra i più grandi, sempre sugli 800, da osservare attentamente Ithocor Meloni, Gabriele Tocco, Raffaele Nonne, nel mezzofondo prolungato Gabriele Motzo reduce da buonissime prove di cross, che può ambire a correre un ottimo 5000, i fratelli Salvatore e Francesco Mei, in ottica maratona può crescere parecchio Federico Ortu e spero possa riprendersi al cento per cento Giuseppe Mura, ragazzo di grandi qualità che può correre assolutamente sotto le 2h20’ se in condizione, mentre tra le donne ci saranno da tenere d’occhio come sempre Claudia Pinna, Raimonda Nieddu ma anche le giovani Viola Casciu, Giulia Carta e Francesca Littera’’.
Il vivaio. Consapevolezza ma anche umiltà e desiderio di mettersi alla prova: sono le vie da seguire per il rilancio del mezzofondo isolano. “Abbiamo un bel vivaio su cui lavorare, non dobbiamo adagiarci sugli allori’’, conclude Cabboi. “La seconda settimana di marzo ci sarà il Trofeo delle Regioni di Cross da cui potremmo cogliere nuovi spunti. Il mezzofondo sardo deve avere coraggio e rivolgere il suo sguardo agli atleti più forti della Penisola: solo così sarà possibile avere un settore assoluto in grado di competere a livello nazionale’’.