Ha firmato il videoclip dell’ultima canzone di Federico Fashion Style, “Io sono pazzesco”. Il 35enne Valerio Matteu è il regista sardo, di San Giovanni Suergiu, non nuovo a importanti lavori con divi del mondo dello spettacolo: tra questi, la realizzazione del video della canzone di Valeria Marini e molti altri, mettendo in ogni suo lavoro la passione per la musica e per il cinema.

Poi l’incontro con Federico, l’hair stylist di Anzio, divenuto famoso come parrucchiere dei vip che ora si cimenta nella musica. Il video è stato girato a Cinecittà World e altre zone intorno a Roma, e sarà la sigla di “Beauty Bus”, il nuovo programma che andrà in onda a fine agosto su Discovery Real Time. Racconta un po’ il personaggio di Federico Lauri, immerso nell’atmosfera dell’Antico Egitto con scene anche più moderne.

“Quando abbiamo ascoltato la sua canzone in studio – racconta Matteu – sono emerse subito le prime sonorità un po’ mediorientali; da qui l’idea di ambientarlo nell’Antico Egitto. Abbiamo pensato anche alla civiltà romana ma abbiamo scelto qualcosa di un po’ più esotico”.

Lei ha lasciato la Sardegna 15 anni fa, dopo il diploma, per inseguire il suo sogno. E se fosse rimasto a casa?

“Chissà, ma non è detto che non avrei seguito lo stesso percorso. Ci sono tanti esempi di sardi che hanno raggiunto grandi risultati pur senza andarsene”.

Le sue esperienze?

“Volevo studiare cinema, anche all’Università, poi ho frequentato accademie più tecniche fino alla New York Film Academy”.

E come è arrivato a girare videoclip?

“Questo non è nemmeno il primo, ci sono stati quelli di ‘Queen’, ‘Bordello’, ‘Space Doll’, tutti di Marta Daddato, e anche ‘Boom’ di Valeria Marini. Ho sempre avuto la passione per la musica, da quando ancora bambino suonavo con la banda del paese: feste, matrimoni e pure funerali. Poi ho cantato, suonato la chitarra, avevo anche una band a Roma. Insomma ho unito due passioni e questo grazie al fatto che la musica nella mia vita c’è sempre stata. Anche da ragazzo ho consumato quantità industriali di video”.

Però si occupa di progetti molto diversi tra loro, documentari ad esempio.

“In quelli c’è l’amore per la mia terra, ogni tre mesi devo tornare, ne sento il bisogno, per stare con la mia famiglia e i miei amici. Ho realizzato oltre a documentari anche spot. Un’esperienza bellissima è stata quella di Tramatza. Sono rimasto lì una settimana per la festa di Sant’Efisio che lì si celebra a gennaio per il martirio del santo, una delle prime dell’anno in Sardegna. Mi hanno accolto con un calore unico: mi hanno raccontato storie di amicizia e si emozionavano, e io con loro. Piangevano anche, e questa cosa mi ha toccato il cuore, mi ha colpito tantissimo. Il mio lavoro è stato comprato da una piccola produzione per la successiva distribuzione”.

La Sardegna torna spesso nella sua attività.

“Sì, sto seguendo un progetto più ampio che ho ideato nel 2018, ‘Sardegna secrets’, per raccontare i rituali più ancestrali, meno conosciuti, più oscuri come le figure dei Mamutzones di Samugheo. Vorrei far emergere le parti più segrete e fare un film con un aspetto molto più emozionale. In questo mi sta aiutando Maurizio Pulina, vorrei fosse un omaggio alla mia terra e un modo per far conoscere altri suoi lati anche, ma non solo, per dare una mano a rilanciare il turismo. So bene che non è che ci sia bisogno del mio contributo in tal senso, ma perché no…”.

Un'immagine di scena (foto concessa)
Un'immagine di scena (foto concessa)
Un'immagine di scena (foto concessa)

Come è stato Federico Fashion Style sul set?

“Molto professionale, sempre disponibile, sempre puntuale ma con la battuta facile. È stato anche per lui faticoso girare tra cambi di abiti, di acconciature. Però mi hanno lasciato una libertà creativa senza limiti, con la possibilità di lavorare a Cinecittà World che ha location bellissime, molti vip della musica italiana hanno girato lì. Noi eravamo lungo il percorso del cine-tour, dove c’è il set ricreato del film ‘Cleopatra’. Non potevamo toccare nulla, né spostare oggetti, dovevamo realizzare al suo interno la nostra scenografia. Avevamo pure dei serpenti, vivi, mica finti. Ho chiesto ‘tutto a posto? Siamo sicuri?’, ‘tutto ok’ mi hanno detto. Per me è stata un’idea geniale in quel contesto”.

Sa che è molto criticato, lo è stato soprattutto in Sardegna quando è venuto per il suo tour in alcuni saloni.

“Fa parte del suo personaggio, gli haters ci sono sempre. E sono un po’ la spia del successo forse. Io ho visto quanto è amato, tante persone sono venute sul set per salutarlo, per fare una foto con lui. Di sicuro lavora molto, noi abbiamo girato per due giorni da mattina a sera, anche fino a tardi, e lui non si è mai scomposto, sempre pronto e instancabile. Assolutamente non arrogante, rispettoso di tutti e di tutte le professionalità, e molto pignolo”.

Come vi siete conosciuti?

“Quando ho fatto il regista per ‘Boom’, la canzone di Valeria Marini. Lui era il suo parrucchiere ed è comparso anche nel video, poi c’è stata la conoscenza col produttore cinematografico e in seguito i vari contatti”.

Valerio Matteu e Federico Fashion Style (foto concessa)
Valerio Matteu e Federico Fashion Style (foto concessa)
Valerio Matteu e Federico Fashion Style (foto concessa)

Il regista di un video musicale cosa fa esattamente? È come in un film?

“Mi piace lavorare come nel cinema, ho l’impostazione del set. Il regista, come diceva Steve Jobs, dirige l’orchestra. Ci sono tante figure professionali, devi conoscere tutti gli aspetti e con la troupe devi saper comunicare quello che vuoi da loro. Controllo che tutto si svolga come lo avevo pensato. Poi c’è il fattore umano: sapersi rapportare con gli artisti che spesso hanno una personalità particolare, è importante dare loro dei rinforzi positivi, non sfiancarli troppo, farli riposare quando è necessario. E comunque tutti vengono a chiederti di tutto. È assolutamente stimolante”.

Qualche aneddoto sul set?

“Tanti divertenti, Federico scherza sempre. In una scena aveva un capello fuori posto e ha detto ‘assolutamente no, non posso apparire così’, a ragione direi: un parrucchiere scapigliato non si può vedere”.

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