Proprio nel giorno in cui arriva il primo via libera al suicidio assistito per un malato italiano, a Cagliari viene proiettato al Cinema Odissea (alle 21), dopo la World Première al Social Justice Film Festival di Seattle (USA) e la première romana al Cinema Farnese, "La storia di una lacrima", nuovo lungometraggio scritto e diretto dal regista sardo Giovanni Coda, racconto ispirato alla figura di Piergiorgio Welby, scomparso quindici anni fa, pioniere della battaglia per il suicidio assistito e per il diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico in Italia.

La storia, raccontata dallo stesso Welby nel libro "Ocean terminal" curato da Francesco Lioce, è diventata un film con Sergio Anrò, Bruno Petrosino e Gianni Dettori. Un'opera che, partendo dalla vita di Welby, vuole essere una testimonianza di impegno civile a sostegno di diritti ancora non riconosciuti.

Welby divenne un caso nazionale nel 2006 quando, malato, chiese a più riprese l'interruzione delle cure che lo tenevano in vita.

"È un film che ibrida molteplici linguaggi", spiega il regista. "Danza, musica, teatro, fotografia, cinema, documentario, filtrano un mondo fatto di voci, corpi, memorie, desideri, sofferenze e ultime lacrime. È un film sui diritti, sull'identità, sulla vita e sulla morte, inestricabilmente abbracciate. Che chiedono libertà di scegliere e di esprimersi. Una tematica immensa e necessaria, che oggi più che mai ha bisogno di essere narrata, non solo dalla politica e dai mass media".

Prodotto da Labor Cinema e co-prodotto da Moon Arts con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e distribuito da Ac Labor, vanta già diversi premi come Best Documentary al New Renaissance Film Festival (London - UK) e miglior film sperimentale al Mannheim Arts and Film Festival (Berlino).

È stato inoltre selezionato come lungometraggio in concorso al Florence Queer festival e in finale a Syracuse (New York - USA), San Antonio (Texas - USA).

Tornerà a Roma l'8 dicembre per la rassegna "Fuorinorma" e sarà a fine dicembre a Napoli all'Omovies Film Festival. 

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata