Sono "inaccettabili le parole e gli stereotipi utilizzati dal conduttore e direttore artistico del Festival, Amadeus, per presentare le 11 donne che lo accompagneranno sul palco dell'Ariston da stasera". E, "ancora di più, la scelta di includere tra i concorrenti il cantante Junior Cally, autore e interprete di testi estremamente violenti e sessisti".

La levata di scudi arriva dal Comitato regionale per le comunicazioni della Regione Sardegna (Corecom) in una nota diffusa dalla presidente Susi Ronchi.

"In Italia - spiega Ronchi - il contrasto alla violenza contro le donne e il conseguimento di una effettiva parità tra i generi restano ancora fortemente condizionati dagli stereotipi e dalla cultura sessista troppo spesso presenti nel discorso mediatico nazionale, nel quale le donne continuano a essere marginalizzate e, come nell'esempio recente, rappresentate in modo palesemente stereotipato o, peggio ancora, apertamente sessista e violento".

"I media, con la loro capacità di influenzare l'opinione pubblica - prosegue ancpora Ronchi - sono uno dei cardini delle società democratiche e, in quanto tali, hanno il dovere di garantire la libertà d'informazione, la diversità di opinione e il pluralismo, di promuovere il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana e della dignità personale e di lottare contro tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza".

"L'utenza televisiva è costituita anche da minori - ricorda ancora la presidente del Comitato - e il codice di autoregolamentazione Tv e minori, sottoscritto dalle imprese televisive pubbliche e private, ne riconosce il diritto a essere tutelati da messaggi che possano nuocere alla loro integrità psichica e morale".

(Unioneonline/v.l.)
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