“Quello che è mio”, si conclude il crowfunding per il corto sardo di Cesaraccio
L'opera racconta di quattro ex soldati colpiti dalla malattia dopo le esercitazioni nei poligoni isolaniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un film breve ma coraggioso sul tema del risarcimento ai militari colpiti da tumore dopo le esercitazioni nei poligoni di addestramento presenti in Sardegna. Girato tra Giave, Nulvi, il lago di Cuga a Uri e Sassari nell’estate del 2020, il corto del regista e sceneggiatore sassarese Gianni Cesaraccio si intitola per l'appunto “Quello che è mio” perché racconta la storia di quattro ex militari, malati e in stadio terminale, che rapinano banche nei piccoli paesi dell'Isola per lasciare abbastanza denaro alle famiglie, dato che lo Stato gli ha negato il risarcimento.
Domenica 22 gennaio, alle 17 al Vecchio Mulino di Sassari, è in programma l’evento di chiusura della raccolta fondi, lanciata per poter distribuire il cortometraggio, che ha risentito dei due anni di rallentamenti e difficoltà dovuti alla pandemia.
La serata prevede un ingresso a offerta libera che andrà ad aiutare la circuitazione del film nei festival di tutto il mondo. Una parte dei proventi andrà all’associazione di oncologia Mariangela Pinna.
All’evento, insieme all'autore Gianni Cesaraccio, parteciperanno il regista Antonello Grimaldi, che fa parte del cast artistico, e il presidente dell’associazione Antonio Contu. Si terrà anche la proiezione in anteprima di alcuni minuti del cortometraggio e si ascolteranno i brani originali composti per il film dal musicista Gianfranco Marongiu.