Il protagonista del corto è un regista in cerca di risposte, che decide di filmare la sua seduta con la psicologa. Riccardo Cavallo, studente dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, con l'opera "Dubbi" è tra i 13 vincitori della XVIII edizione del Premio Nazionale delle Arti 2024 – Comunità di Saperi, ideato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, e organizzato dall'Accademia di Belle Arti di Catania. La premiazione degli studenti selezionati fra gli autori delle 129 opere finali, si è svolta al Teatro Bellini di Catania. Al bando avevano aderito 480 studenti, provenienti da 25 Accademie di belle arti statali e da un Conservatorio di musica.

Riccardo Cavallo, che ha partecipato alla Sezione Arti Visive: Arti figurative, Digitali e Scenografiche, con sottosezione “Produzione audiovisive di documentazione/ narrazione”, ha presentato il suo corto cinematografico che è stato premiato con la seguente motivazione: «Per la capacità di raccontare una realtà in modo crudo e vulnerabile, creando un dialogo/monologo che mette in luce la necessità di relazioni autentiche, sensibili e non artificiali o tecnologiche. L'opera si distingue per la sua profondità psicologica offrendo un'osservazione esterna che si fa intensa e coinvolgente. Attraverso un originale intreccio visivo e narrativo, l’artista riesce a restituire un dato reale ma soggettivo, evidenziando le sfide e le speranze delle nuove generazioni. Questa narrazione intima e profonda invita lo spettatore a riflettere sulle dinamiche relazionali contemporanee».

Il direttore dell'Accademia "Sironi", Daniele Dore, ha commentato: «L’assegnazione del Premio è motivo di grande soddisfazione per l’Accademia di Belle Arti di Sassari. Il nostro plauso va a Riccardo Cavallo, di cui conosciamo impegno e passione, e al quale auguriamo un cammino ricco di altri importanti traguardi artistici e professionali. È un risultato che ci stimola a proseguire nei percorsi intrapresi nell’ottica di una crescita sempre maggiore della nostra Accademia».

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