"La caccia alle streghe consiste proprio in questo. Sostituendosi ai tribunali, con giudizi facili, spietati , superficiali come un tweet".

Claudio Santamaria, in un lungo post su Facebook, torna ad attaccare gli "haters" e a dichiararsi "dalla parte delle vittime, dalla parte della giustizia".

Un lungo sfogo in cui il noto attore, finito da poco al centro dell'attenzione mediatica per gli insulti e le minacce alla compagna Francesca Barra, commenta lo scandalo delle molestie sessuali che ha travolto il mondo del cinema e, tra gli altri, il regista romano Fausto Brizzi.

"Non mi schiero assolutamente in difesa di Brizzi come hanno scritto" spiega l'attore, denunciando la strumentalizzazione delle sue dichiarazioni operata dai media, "ma non lo accuso e non mi indurrete a farlo perché io non sono un testimone e neppure un giudice".

"Sono inc... perché tutto questo sporca la meraviglia del cinema e la reputazione di chi fa questo mestiere con serietà: i provini non si fanno in casa e i processi si fanno in tribunale".

"Ribadisco l'importanza della denuncia e comprendo anche la difficoltà che può paralizzare una vittima per le violenze fisiche e psicologiche nel denunciare subito - ha quindi proseguito - Ma il rischio è quello che dopo tanti anni le denunce vengano considerate solo funzionali a farsi pubblicità, che confondano, sminuiscano il valore della denuncia alimentando la sete di gossip in salotti televisivi non funzionali ad un principio fondamentale".

La conclusione di Santamaria è un invito a denunciare, ma là dove è necessario farlo: "Non mi stancherò mai di ripeterlo denunciate e nelle sedi competenti. Perché questo sistema di prevaricazione, di abusi di potere, di violenza e di impunità deve cessare".

(Redazione Online/v.l.)
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