“Longlegs”: il regista svela perché ha voluto nascondere Nicholas Cage fino alla première
Emergono dettagli sul terrificante film diretto da Osgood Perkins che il 7 novembre arriverà nelle sale italianePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Finalmente cominciano a emergere dettagli più corposi sul terrificante “Longlegs”, film diretto da Osgood Perkins che insieme all’inquietante campagna pubblicitaria avviata lo scorso gennaio ha attirato positivamente le attenzioni della critica dopo le anteprime a porte chiuse, anticipandolo come uno tra i migliori horror dell’anno. Atteso nelle sale italiane il 7 novembre, il titolo vedrà la star hollywoodiana Nicholas Cage interpretare il ruolo di un serial killer dall’aspetto ancora perlopiù indefinito, su cui il regista ha voluto mantenere il più assoluto riserbo. Dalla sinossi ufficiale possiamo trarre le premesse di base che interessano la trama e i personaggi: «L'agente dell'FBI Lee Harker (Maika Monroe) è una nuova recluta che deve occuparsi del caso irrisolto legato a uno sfuggente serial killer (Nicolas Cage). Mentre il caso prende delle svolte complesse, facendo emergere degli indizi legati al mondo dell'occulto, Harker scopre un legame personale con lo spietato killer e deve compiere una corsa contro il tempo per fermarlo prima che uccida un'altra famiglia innocente».
Sulla scelta di non mostrare il volto di Cage nei trailer e nei poster promozionali, Perkins ha voluto finalmente far chiarezza. Intervistato da EW, il director ha rivelato che il profilo dell’assassino verrà mostrato per la prima volta durante la première del film; il senso di questa operazione risiede nella volontà di costruire intorno al personaggio quanto più mistero possibile, così da poterlo svelare al pubblico appena si sarà creata la giusta attenzione. In particolare, Perkins ha affermato che: «Sta spingendo le persone verso uno spettacolo da baraccone in un tendone da circo. Abbiamo l'attrazione dietro il sipario e quando ci saranno abbastanza persone riunite, tireremo il sipario».
Alle sue parole son seguite quelle di Cage, che in maniera quantomai esuberante ha chiarito ulteriormente le ragioni di questa scelta: «È l'equivalente di mettere un'etichetta di avvertimento su un barattolo di nitroglicerina. Il mostro è una sostanza altamente, altamente pericolosa. Il modo in cui viene spostato, svelato, distribuito deve essere trattato con molta attenzione. Dimenticate il cinema che salta in aria, potrebbe saltare in aria l'intera città, anzi il Paese, forse addirittura il mondo. Egli cambierà la vostra realtà. Le porte della vostra percezione si apriranno e la vostra vita non sarà più la stessa».
Sebbene ancora non si conoscano le fattezze che assumerà il folle criminale, Perkins ha tenuto a far sapere che il volto di Cage sarà del tutto irriconoscibile. Elogiando in particolare le doti trasformiste dell’interprete, ha aggiunto: «Abbiamo lavorato sulla voce del personaggio, sul suo aspetto e l'atteggiamento. Ci chiedevamo spesso: quali riferimenti avrebbe usato Nic in termini di persone della sua vita o di altri attori? È stato molto esplicito sul fatto che si ispira sempre ad altre persone. Quindi quale altra persona avrebbe fatto? Quando arriva sul set è irriconoscibile. Non suona come se stesso, non cammina come se stesso. Quindi hai questo elemento, come il vento o il fuoco, ma è Nicolas Cage il tuo personaggio».
Ispirato ai capisaldi del thriller psicologico, “Longlegs” è stato descritto dal director con precisi riferimenti ai capolavori del passato, preparando gli appassionati del genere a un’esperienza che promette di regalare forti emozioni: «È come Il silenzio degli innocenti, ma anche come Zodiac e Seven. C'è una specie di schema, un cifrario, il tipo di cose che si riconoscono. All'inizio del film pronuncio la parola Manson, capite cosa intendo? Ma poi cominci a raccontare la tua verità».
Giovanni Scanu