Lirica, “La Bohème” sassarese asseconda Puccini
Buona sinergia tra cantanti e orchestra diretta da Leonardo SiniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rispettare lo spirito di un'opera e la sua partitura è già meritorio. Tanto più quando si mette in scena un'opera celebre e amata come “La Bohème” di Giacomo Puccini, il titolo scelto per chiudere la stagione lirico-sinfonica dell'ente Marialisa de Carolis.
L'allestimento proposto al Comunale di Sassari ha il merito di essere ortodosso e per di più è una produzione molto sassarese: Alberto Gazale, che è anche direttore artistico dell'ente, cura regia, scenografia e costumi; il direttore d'orchestra Leonardo Sini, che ha ottimo feeling con l'orchestra del de Carolis; il tenore Matteo Desole che nella replica di domani sostituirà Valerio Borgioni nel ruolo di Rodolfo.
E a proposito di Borgioni, davvero una buona performance quella della seconda serata, perché a parte la sicurezza nell'emissione, riesce a dare il giusto colore agli struggimenti di Rodolfo per Mimì, ben interpretata vocalmente da Marta Mari. E alla coppia sono andati gli applausi più convinti, che hanno sfiorato l'ovazione.
Applausi anche per il resto del cast: l'altra coppia di innamorati, la Musetta di Evgeniya Vukkert e il Marcello di Christian Federici, e gli altri due giovani del quartetto di artisti bohémien, Tiziano Rosati (Colline) e Michael Zeni (Scaunard), ben dosati come voce e recitazione.
Di grande profondità la scenografia del secondo atto, quella dove l'azione si svolge nel Caffè Mumus, realmente esistito, grazie alla proiezione che dà l'illusione di quanto accade per le altre vie di Parigi.