Il maestro del cinema d’arti marziali Jackie Chan, protagonista d’innumerevoli pellicole che per il loro carico d’azione e adrenalina hanno conquistato negli anni il cuore di milioni di spettatori, è giunto ormai alla veneranda età di settantuno anni. Eppure, il suo entusiasmo e voglia di set sembrano non essersi ancora rassegnati alla pensione.

Esperto negli stili tradizionali del kung fu come in varie altre discipline - dal judo, al taekwondo, alla boxe - la star hongkonghese è nota, oltre che per le sue straordinarie abilità nel combattimento, anche per eseguire autonomamente i pericolosi stunt che lo vedono protagonista, ogni volta che lo abbiamo visto compiere acrobazie ai limiti del possibile.

Interprete appassionato ed instancabile, lo vedremo tornare il prossimo 5 giugno in “Karate Kid: Legends”, quinto capitolo per il grande schermo legato allo storico franchise, ambientato tre anni dopo l’epilogo della serie televisiva “Cobra Kai”, disponibile su Netflix. In questo elettrizzante ritorno seguiremo le imprese del giovane e talentoso Li, trasferitosi con sua madre dalla Cina a New York per cominciare una nuova vita, pronto a tutto pur di lasciarsi alle spalle i traumi del passato.

Dopo le prime difficoltà a integrarsi con i coetanei e i compagni di scuola, il ragazzo decide di aiutare un suo amico iscrivendosi a una competizione di karate, ma la sua spiccata inclinazione al combattimento non sarà sufficiente a fronteggiare gli avversari. Ad aiutarlo ci sarà il Sig. Han - interpretato ancora una volta da Chan, come nel precedente “The Karate Kid: La leggenda continua” - insieme al fondamentale apporto di Daniel LaRusso. L’unione delle loro forze basterà a prepararsi al meglio e ad affinare le proprie capacità per affrontare il torneo?

Con l’inedita partnership tra Jackie Chan e Ralph Macchio, il titolo si configura come una diretta continuazione dello show televisivo e del film uscito nel 2010. Nell’ultimo trailer svelato al CinemaCon, abbiamo scoperto che il Sig. Han conosceva da tempo il Maestro Miyagi - l’iconico sensei di Daniel - e partirà alla ricerca di quest’ultimo, raggiungendolo in California per proporgli di istruire al meglio il giovane Li.

Anche in questo atteso appuntamento non mancheranno le pose tradizionali di kung-fu e le sequenze di lotta mozzafiato, con Jackie Chan ancora una volta attivo in prima linea nell’esecuzione di molte delle evoluzioni più spettacolari. A tal proposito, durante un'intervista con Haute Living, la star ha affermato di non volersi affatto ritirare dalle scene e di voler continuare a eseguire personalmente le acrobazie sul set: “Certo, faccio sempre le mie acrobazie. È quello che sono. Non cambierà fino al giorno in cui andrò in pensione, cioè mai! Quando lo fai per 64 anni di fila, non c'è più alcuna preparazione fisica. Tutto è nel cuore e nell'anima; è la memoria muscolare”.

Sull’inserimento sempre più massiccio di espedienti tecnologici per girare le scene d’azione, ha voluto aggiungere: “Ai vecchi tempi, l'unica scelta che avevamo era essere lì e saltare; tutto qui. Oggi, con i computer, gli attori possono fare qualsiasi cosa, ma manca il senso di realtà”. Il progresso, pertanto, è stato definito “un’arma a doppio taglio”, poiché: “da un lato, gli attori riescono a compiere acrobazie impossibili con l'aiuto della tecnologia, e dall'altro, il concetto di pericolo e limite si confonde e il pubblico ne diventa insensibile. Ma non incoraggio nessuno a rischiare la vita per fare acrobazie come ho fatto io; è davvero troppo pericoloso”.

Sull’esperienza vissuta in “Karate Kid: Legends” ha dichiarato: “L'azione è davvero spettacolare, ma il film contiene anche amicizia e dedizione. Quando le persone si tengono per mano e lavorano insieme, è un miracolo. Ben Wang deve aver fatto qualcosa di giusto per meritarsi questo ruolo. Per me è un bravo ragazzo, davvero un bravo ragazzo. Impara le cose in fretta ed è sempre così umile e dedito a questo ruolo”.

Alla domanda su cosa consiglierebbe oggi al suo io più giovane, ha risposto: “Mi direi di imparare il più possibile e di non perdere tempo. Probabilmente direi al mio io più giovane: Jackie, dovresti studiare l'inglese di più e non rinunciare a imparare a suonare il pianoforte! Avrei potuto usare queste competenze per migliorare i miei film”.

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