Il film “Tutti i cani muoiono soli” in tour nell’Isola
L’opera prima di Paolo Pisanu, prodotta da Ang Film, ha vinto a Bari il Premio “Gabriele Ferzetti” per l’interpretazione di Orlando Angius(Foto concessa)
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Dopo la prima nazionale al Bif&st, il Bari International Film Festival, “Tutti i cani muoiono soli”, opera prima di Paolo Pisanu, sbarca in Sardegna, grazie alla Fim Commission Sardegna guidata da Nevina Satta, con un tour molto intenso partito ieri da Sassari, città che ha accolto il cast e la produzione con un bagno di folla, e che prosegue nelle principali sale isolane: stasera, 12 maggio, a Cagliari presso il Cinema Odissea (ore 21.30), domani a Samassi (Cinema Italia ore 17) e al Cinema Ariston di Oristano con due proiezioni alle ore 19 e 20.30 e in chiusura domenica 14 maggio l’ultima proiezione a Nuoro (Cinema Multiplex Prato ore 18.20).
“Tutti i cani muoiono da soli” è frutto della penna di Paolo Pisanu, che firma anche la regia, e Gianni Tetti, entrambi sassaresi.
La prima mondiale del film, realizzato grazie al supporto della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione Film Commission e di Rai Cinema, si è svolta nello storico e suggestivo Teatro Piccinni di Bari, alla presenza di Damiano Ticconi, produttore Ang Film, Gianluca Pignataro, distributore Fandango, dei protagonisti Orlando Angius, vincitore proprio a Bari del Premio “Gabriele Ferzetti” come miglior attore protagonista, e Francesca Cavazzuti, dello scenografo Luca Noce e della direttrice della fotografia Sara Arango Ochoa.
Tutti i cani muoiono soli racconta la storia di un uomo che insegue l'ultima occasione, di una donna che vede la vita sfuggire dalle mani come granelli di sabbia: il tempo perduto che non ritorna, ed il destino, a volte imprevedibile, a volte segnato, in una Sardegna invernale, livida e violenta.
Rudi è un gangster di periferia di circa sessant'anni, che vive di piccoli crimini in un piccolo mondo.
È temuto e rispettato, per questo non si preoccupa di Franco, un criminalotto più giovane, un pesce piccolo, piccolissimo, con cui ha un debito.
Ha passato buona parte della sua vita da solo, Rudi, una scelta, una necessità ma, quando dovrà occuparsi di sua figlia Susanna, che non vede da molti anni, sarà costretto a fare i conti con la presenza di una sconosciuta al suo fianco, e ad affrontare i propri fantasmi.
Susanna, ha 29 anni ed è su una sedia a rotelle.
Rudi si stupisce di vederla in quello stato, non lo sapeva, è mancato, non è stato un buon padre.
Susanna è malata, una malattia degenerativa che la consuma giorno dopo giorno e non la rende autosufficiente: lei ha bisogno di lui, lui se potesse continuerebbe a farsi gli affari suoi.
Combattuto, debole, insicuro come non gli è mai sembrato di essere, Rudi decide di aiutare la figlia, e la prende con sé, innescando da questo momento un meccanismo tragico e ineluttabile: la malattia di Susanna sprofonda padre e figlia in una odissea in bilico tra la speranza di un miglioramento e la mano ferma della realtà, spietata, inarrestabile.
Rudi abbandona la vita di strada e affronta i suoi limiti, le sue paure, la sua impotenza, cade, si rialza e infine capisce che sua figlia è il destino che l'attende, la missione da compiere.
Ma là fuori c'è il suo mondo, quello del racket, dei debiti, dei “lavoretti”, delle minacce, quel mondo in cui vige la legge del più forte e niente altro.
Un mondo che Rudi, ormai dedicato a Susanna, ha scordato, un mondo che non si scorda di lui.
Rudi sa tutto del suo piccolo mondo, ma non sa, o forse dimentica, che le cose che ti lasci alle spalle, a volte ti raggiungono, si aggrappano a te, ti investono.
Sul cammino di Rudi ritorna Franco, ancora per quel vecchio debito: Franco rivuole i suoi soldi e punta a prendere il posto di Rudi nelle gerarchie della piccola mafia locale.
Rudi non si preoccupa, ma non prevede che le cose cambiano, che Franco diventerà più forte, e che quel debito gli costerà molto più di quanto avrebbe mai immaginato: il mondo in cui si sentiva un re ora lo rifiuta.
Rudi si trova solo, con una figlia che perde le forze e peggiora giorno dopo giorno, e con Franco e i suoi uomini che lo cercano per dargli una lezione.
Non si può fuggire, non con Susanna, non con il rischio di mettere a repentaglio la sua vita.
E comunque non potrà nascondersi per sempre, non di fronte a quel mondo che è, in fondo, il suo mondo, la sua vita: non gli resta che abbandonare Susanna per la seconda volta e, con la rabbia di un animale ferito, andare in contro al proprio destino.
L.P.