E dopo la scommessa compiuta dall’emittente HBO col fortunatissimo “The Last Of Us”, anche Amazon Prime prova ora a percorrere la strada dell’adattamento televisivo ispirandosi alle saghe più amate del mondo videoludico. In arrivo il 12 aprile, la serie ufficiale di “Fallout” e quasi pronta a debuttare sulla piattaforma streaming del colosso di Seattle, portando dietro di se moltissime speranze e qualche comprensibile timore.

Non a caso, buona parte del merito di cui gode il sopracitato concorrente va attributo al rigore dimostrato nel restituire fedelmente il contenuto dell’opera originale, tanto nell’intreccio della trama quanto negli scenari più caratteristici. Lo stesso arduo compito spetta dunque al nuovo arrivato, che porta su di se il fardello di doversi confrontare non solo col successo senza precedenti di “The Last Of Us”, ma con la triste nomea di cui soffrono fin dagli anni ottanta gli adattamenti tratti dai videogiochi, che spesso - con pochissime eccezioni degne di nota come il film di “Silent Hill” del 2005 - hanno significato titoli svogliati o completamente irrispettosi delle proprietà intellettuali da cui han preso spunto.

A mantenere vive le speranze sono soprattutto le menti che risiedono dietro al progetto: primo fra tutti Jonathan Nolan - co-autore dei più grandi successi cinematografici di suo fratello Christopher Nolan e ideatore della serie televisiva HBO “Westworld: dove tutto è concesso” - che ha curato insieme alla moglie Lisa Joy la scrittura dell’intero show e la regia dei primi tre episodi, oltre ad aver ricoperto il ruolo di executive producer per conto di Kilter Films.

Sempre in qualità di produttore, non poteva mancare all’appello Todd Howard, il game director di Bethesda Game Studios a capo degli ultimi titoli del franchise che han riscosso tra il pubblico di appassionati un gradimento senza precedenti. Siamo pronti a scommettere che il celebre developer abbia dato un consistente apporto alle fasi di sviluppo, specie nel mantenere intatti l’originale background e il tono tipico dell’esperienza.

Dopo aver visto il primo trailer ufficiale uscito lo scorso 2 dicembre, possiamo sicuramente constatare una certa aderenza rispetto al materiale di riferimento: le scelte visive adottate, la comparsa di alcuni iconici personaggi e la selezione di musiche anni 50 fanno già respirare - a un fan di “Fallout” degno di questo nome - un contesto sicuramente familiare.

E a suscitare ancor più curiosità, per chi è rimasto a digiuno del brand, è l’eccezionale cast coinvolto per l’occasione: tra Kyle MacLaughlan nel ruolo del Soprintendente Hank, Ella Purnell nel ruolo di Lucy, Aaron Moten in quello Maximus e Walton Goggins nei panni di Il Ghoul. Ma troviamo anche Moisés Arias (Il re di Staten Island), Sarita Choudhury  (Homeland), Michael Emerson (Person of Interest), Leslie Uggams (Deadpool), Frances Turner (The Boys), Dave Register (Heightened), Zach Cherry (Scissione), Johnny Pemberton  (Ant-Man), Rodrigo Luzzi (Dead Ringers - Inseparabili),  Annabel O'Hagan (Law & Order: Unità Vittime Speciali) e  Xelia Mendes-Jones (La Ruota del Tempo).

Per chi ancora non avesse mai sentito parlare del mondo di “Fallout” bisogna immaginare una realtà post conflitto atomico dove i sopravvissuti, duecento anni dopo la catastrofe, si trovano a vivere in rifugi anti radiazioni sotto terra. Nella serie tv, la protagonista sceglierà di compiere un viaggio fino alla superficie, scoprendo bestie mutanti, luoghi e società che non avrebbe mai creduto possibili.

Vedremo pertanto se col suo debutto ci troveremo dinanzi a una nuova perla, capace di mantenere la stessa densità narrativa e atmosfera del gioco, o all’ennesimo titolo deludente che va ad aggiungersi alla lunga fila di mediocri rifaciment. Siamo tuttavia ottimisti - date le importanti premesse e quanto trapelato fino ad ora - nel credere che la fiducia riposta verrà ampiamente ripagata.

Giovanni Scanu

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