Fra le tante serie televisive che aspettano di vedere un seguito, “Euphoria” della HBO sta creando tra il pubblico un’attesa sempre più evidente. Pochi show dopotutto hanno saputo essere in passato così diretti nel raccontare le varie difficoltà i cui si imbattono le attuali generazioni di adolescenti.

Scritta e ideata da Sam Levinson, la serie ha fatto parlare a lungo di sè per i contenuti a base di sesso, droghe e traumi personali che, fra le aule scolastiche e i party estremi, innescano le relazioni tra i personaggi. Sebbene infatti abbia colpito positivamente per la qualità del giovanissimo cast coinvolto - svelando il talento di star come Zendaya, Hunter Schafer, Sydney Sweeney e Jacob Elordi - lo show ha suscitato notevoli polemiche per alcune scene ritenute da taluni fin troppo esplicite, specie in riferimento all’uso ricorrente del nudo e dei contenuti sessuali. Aldilà delle opinioni contrastanti, la serie è stata premiata nei suoi due appuntamenti con numerosi riconoscimenti, tra cui due Emmy Awards e un Golden Globe per l’interpretazione di Zendaya come miglior attrice in una serie drammatica.

Ma dopo ben due anni dall’uscita della seconda stagione continuano a scarseggiare informazioni sui prossimi episodi. Sappiamo infatti che “Euphoria 3” non ha ancora visto l’inizio delle riprese e non è stata in alcun modo prevista un’ipotetica data d’uscita. Ad aver condizionato sensibilmente le sue fasi di sviluppo è stata la scomparsa prematura avvenuta lo scorso luglio del giovane Angus Cloud, interprete del personaggio di Fezco O'Neill, che ha colpito duramente tutto lo staff coinvolto. Una notizia così tragica pare abbia motivato infatti il creatore Sam Levinson a riscrivere daccapo l’intera sceneggiatura. Ma informazioni più dettagliate nel merito arrivano dall’attore Colman Domingo, che abbiamo conosciuto meglio col personaggio di Ali.

Intervistato da Variety, ha confermato che i piani per la serie sarebbero cambiati proprio a seguito delle morti di Cloud e del produttore Kevin Turen, spingendo Levinson a rivedere i piani per la terza stagione: «Quello che so è che avremo una terza stagione. Sarà impegnativa ma in un modo molto bello. Penso sempre che Sam esamini concetti come la speranza e la fede, soprattutto quando si tratta di persone che stanno lottando e cercando di trovare la loro strada. Conosco Sam Levinson e la sua passione, ed è uno degli esseri umani più gentili che conosca».

E rispetto alla scomparsa di Cloud e Turen ha affermato: «È stato assolutamente terribile perché ci siamo sentiti come se avessimo perso una persona a causa di una malattia. E sono sicuro che ha influito non solo sulla creazione della terza stagione, perché [Angus] sarebbe stato una parte molto importante, ma è... non lo so. Ci siamo riuniti col cast molte volte per piangere, ridere ed entusiasmarci di tutte le cose che conoscevamo di Angus. Era dotato di grande passione. Gli volevo bene. Era come un fratellino irrequieto. Era dolce, divertente, caloroso e strano allo stesso tempo. E io amo le persone così. Se non sei un po' strano, non ho niente da fare con te. Devi essere un po' strano per entrare nella mia vita. Lui era tutte queste cose. E poi abbiamo perso Kevin, uno dei nostri produttori. So che Sam ne è consapevole, e credo che questo lo aiuti davvero a riesaminare il lavoro. Lui vuole sempre capire: 'Perché lo stiamo facendo?'. E credo che sia un'ottima domanda. Perché lo stiamo facendo esattamente?». 

Ancor più di recente, l’attore è tornato sull’argomento in un’intervista a GQ parlando soprattutto del lavoro meticoloso che Levinson sta compiendo in fase di scrittura, e affermando che l’autore dello show «risponde costantemente ai problemi culturali del presente». Su questa linea, ha approfondito dicendo: «Sam è una persona che scrive e riscrive, scrive e riscrive ancora, perché penso che stia lottando con ciò che è importante. Sta rispondendo immediatamente a quelli che sono i mali del mondo. So che l'unica cosa che posso dirvi è che è molto interessato alla questione esistenziale di chi siamo in questo momento. La nostra anima. È questo che vuole capire con la terza stagione». 

Un elogio nei confronti di Levinson è giunto dall’attore anche rispetto all’esperienza vissuta insieme sul set, smentendo categoricamente alcune voci sorte nel 2022 che hanno definito “infernali” le condizioni di lavoro: «Non c'è nessuno che ti maltratta sul set di Euphoria. Sam Levinson è gioioso e collaborativo e non potrebbe essere un sostenitore più grande per i suoi attori».

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