“È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino è la pellicola che rappresenterà l'Italia nella selezione per il miglior film internazionale agli Oscar.

Lo ha deciso la commissione di selezione dell'Anica su richiesta dell'Academy.

Il film è stato scelto tra i 18 di cui era stata proposta la candidatura tra quelli distribuiti in Italia o in previsione di essere distribuiti tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021. Fra gli altri, in corsa c’erano anche "I Giganti” di Bonifacio Angius e “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo, girato nell'ex carcere di Sassari.

L'annuncio ufficiale delle nomination è previsto per l'8 febbraio 2022 mentre la cerimonia di consegna degli Oscar è in programma il 27 marzo a Los Angeles.

IL FILM – “È stata la mano di Dio” è il doloroso racconto dell’infanzia di Sorrentino, dei suoi genitori, dei suoi parenti, della sua città. Un film-autoanalisi che è un omaggio dichiarato a Federico Fellini, quasi un Amarcord sorrentiniano, un omaggio alla sua Napoli e, manco a dirlo, a Maradona che lo avrebbe salvato dalla morte.

Nel 1987, infatti, per assistere a una partita di calcio del Napoli e vedere in azione il Pibe de Oro, il regista all'epoca 17enne super tifoso non segue, per una volta, i genitori che come ogni weekend vanno in montagna. Nella casa di Roccaraso la coppia viene uccisa da una perdita di monossido di carbonio, lasciandolo orfano. E qui la scena più forte di tutto il film: la corsa di Fabietto Schisa (alias Sorrentino, interpretato da Filippo Scotti) insieme al fratello (Marlon Joubert) all'ospedale per scoprire, dopo un lungo imbarazzo dei medici, che entrambi i genitori (Toni Servillo e Teresa Saponangelo) sono morti.

(Unioneonline/v.l.)

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