Un cast d’eccellenza sarà protagonista del prossimo appuntamento con la stagione della Grande Prosa organizzata dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna presieduto da Antonio Cabiddu.

Il fascino discreto della borghesia e la cruda realtà di un'esistenza trascorsa letteralmente on the road in “Buoni da morire”, originale e divertente commedia scritta da Gianni Clementi, uno dei più interessanti autori italiani contemporanei, nell'interpretazione di un trittico di attori d’eccellenza con Debora Caprioglio, Pino Quartullo e Gianluca Ramazzotti, per la regia di Emilio Solfrizzi in una produzione della Compagnia Molière con Ginevra Media Production, sarà  in scena in prima regionale giovedì 9 marzo alle 21 al Cineteatro “Olbia” , con repliche i giorni successivi alla stessa ora venerdì al Teatro Civico di Alghero, sabato al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e domenica al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer.

Lo spettacolo, voluto dalla direttrice artistica Valeria Ciabattoni e attesissimo dal pubblico per l’eccezionale richiamo di tre autentici campioni del palcoscenico, racconta le (dis)avventure di una coppia ben inserita in società: il marito fa il cardiochirurgo, la moglie ha scelto di dedicarsi alla famiglia, pienamente appagata dal suo ruolo di sposa fedele e madre affettuosa, ma in ansia per il figlio che attraversa una fase di ribellione e frequenta pericolose compagnie.

La scelta di trascorrere una Vigilia di Natale “diversa”, insieme ai volontari impegnati nell'assistenza ai clochards, invece di rimanere una semplice parentesi, stimolante e perfino un po' “esotica” rispetto alla stanca routine quotidiana, rischia di tradursi in un'esperienza indimenticabile.

Una situazione straordinaria, in cui riscoprire la sensazione di essere utili se non indispensabili, di poter aiutare i propri simili e alleviare le sofferenze altrui, contribuendo a migliorare il mondo, suscita in Barbara (Debora Caprioglio), donna ancora affascinante ma forse prigioniera di un matrimonio precipitato nell'abitudine, come in Emilio (Gianluca Ramazzotti), medico affermato con importanti responsabilità ma in qualche modo distaccato dalle umane passioni, anche per ragioni professionali, un nuovo entusiasmo, un senso di gratificazione, il piacere di riscoprire parole quasi dimenticate come “fratellanza”, “compassione” e “solidarietà” e di condividere le “cose semplici”, ma fondamentali, della quotidianità.

La vita però è piena di sorprese e infatti Barbara e Emilio non hanno fatto in tempo a godersi la soddisfazione per la riscoperta delle gioie della bontà che il destino viene a bussare alla loro porta nei panni non troppo puliti, per usare un eufemismo, e con l'alito decisamente alcolico, di un vero clochard.

Una richiesta di asilo in piena regola, da parte di Ivano (Pino Quartullo), uno dei tanti esseri umani che si erano ripromessi di aiutare.

Nella pièce i tre protagonisti si ritrovano in un momento cruciale delle loro esistenze, e da quell'incontro, quasi, casuale, grazie a un biglietto da visita che guida l'intruso a casa della coppia, potranno scaturire nuovi cambiamenti ed esiti imprevedibili, in una trama avvincente e ricca di colpi di scena, con un finale tutto da scoprire.

L.P.

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