Il primate più famoso della storia del cinema, Cheetah, italianizzato in Cita, si è spento a causa di un'insufficienza renale, alla veneranda età di 80 anni, il doppio della durata della vita media di uno scimpanzè.

E' successo la vigilia di Natale, ma la notizia è stata diramata solo oggi. Anche lui, come ogni attore di successo, era preceduto dalla sua stessa fama. La notorietà del suo personaggio cinematografico ha a lungo oscurato il suo vero nome, quello 'di battesimo': Jiggs. L'anziano animale, protagonista di tante avventure di Tarzan, era ospite del Suncoast Primate Sanctuary di Palm Harbor, in Florida, dal 1960, ed è qui che ha esalato l'ultimo respiro sabato scorso, come ha raccontato ai giornalisti Debbie Cobb, la direttrice dell'oasi ambientale: "Jiggs era un animale davvero particolare. Non creava mai problemi. Sin da quando è arrivato nella nostra struttura abbiamo subito notato quanto amasse vedere le persone ridere. Era molto sensibile, era in grado di capire se avevo avuto una buona o una cattiva giornata e cercava sempre di farmi sorridere se capiva che ero giù di corda. Era molto in sintonia con l'animo umano".

Se Cita avesse conosciuto la fama ai giorni nostri, il web sarebbe pieno delle sue tracce: i video dei suoi provini cinematografici sarebbero su YouTube, le foto sarebbero state "postate" in rete, a celebrarne il successo e probabilmente avrebbe una pagina Facebook, o un blog, con le dediche dei fan. Invece, per rivedere Cita o conoscerla un po' meglio occorre affidarsi alle testimonianze di chi, come la signora Cobb, lo ha accudito negli anni, oppure rivedere i primi film della saga di Tarzan degli anni Trenta, quando lo scimpanzè, poco più che un cucciolo, recitava al fianco del campione olimpico di nuoto Johnny Weissmuller e di Maureeen O'Sullivan: Tarzan, l'uomo scimmia del 1932 o Tarzan e la compagna del 1934. Jiggs, infatti, è stato il primo animale a dare il volto al compagno di avventure di Tarzan nella fortunata saga cinematografica, trasposizione in bianco e nero dei racconti scritti da Edgar Rice Burroughs e pubblicati a partire dal 1912. Secondo quanto raccontato dalla signora Cobb, Cita amava dipingere e adorava anche il football.
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