“Chinatown”: buone notizie per la serie prequel di Netflix diretta da David Fincher
La serie cercherà di approfondire alcuni spunti rimasti inesplorati nella pellicola originale(Ansa)
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Con un progetto che ha del sorprendente, il capolavoro di Roman Polanski del 1974 “Chinatown” sta per essere riportato in vita nella serie prequel ufficiale frutto di una partnership tra Netflix e il regista David Fincher, ad oggi ritenuto tra i più importanti esperti nel cinema ad alta tensione, padre degli indimenticabili “Seven” e “Fight Club”.
Il film che ha rilanciato la carriera del regista polacco a sei anni di distanza dall’agghiacciante “Rosemary’s baby” riprende l’estetica e l’ambientazione tipiche del noir classico anni 30, in una Los Angeles afflitta dalle inondazioni notturne del bacino idrico dove l’investigatore Jake Gittes si lascerà trascinare dal fascino irresistibile di Evelyn Mulwray, una dark lady fortemente ambigua ed enigmatica. Consacrata in breve tempo come una delle opere più riuscite del cineasta, gran partire del merito va indubbiamente attribuito al favoloso duo composto da Jack Nicholson e Faye Dunaway, all’epoca tra i divi di maggior successo del panorama hollywoodiano.
Con la vittoria di ben quattro Golden Globe e il premio Oscar alla miglior sceneggiatura, “Chinatown” è un titolo che dimostra ancora oggi di aver retto magnificamente il peso degli anni, ponendosi come punto di riferimento per coloro che intendono trasmettere attraverso la regia sensazioni di autentico brivido. Ad aver fornito nuove anticipazioni sulla realizzazione dello show è stato Robert Towne, autore della sceneggiatura originale. Il progetto nasce da una collaborazione tra Fincher e lo stesso Towne con l’intenzione di narrare le vicende dell’investigatore Gittes prima degli eventi conosciuti in “Chinatown”. In un’intervista rilasciata a Variety, lo sceneggiatore ha svelato che lo script della serie e stato finalmente ultimato, e il lavoro a quattro mani insieme a Fincher si è focalizzato soprattutto sul tentativo di costruire un ponte il più coerente e funzionale possibile con il film.
Spiegando inoltre di aver approfondito la stretta relazione tra Gittes e il collega Lou Escobar, Towne ha dichiarato: «Tutto quello che posso dire è che tutti gli episodi sono stati scritti per Netflix. Lavorare con una forza della natura come David Fincher, anche se a volte è umiliante, è sempre illuminante. Quando David e io abbiamo iniziato a parlare abbiamo concordato che non avremmo provato a replicare Noah Cross. Ma volevamo tenere presente che i crimini che la storia considera mostruosi sono quelli che non rimangono nel passato, ma continuano a a farci visita nel futuro, e penso che ci siamo riusciti. Chinatown, con tutte le sue implicazioni per una Los Angeles in evoluzione, è fondamentale per comprendere l'evoluzione di Jake Gittes così come lo è la sua amicizia e dipendenza dal suo partner Lou Escobar. È stato illuminante approfondire la loro storia passata, quella di Escobar in particolare. Piccoli dettagli del film vengono ampliati in un modo che ha sorpreso persino me».
La serie cercherà pertanto di approfondire alcuni spunti rimasti inesplorati nella pellicola originale. Ancora nessuna notizia invece su quando cominceranno i casting e su chi, soprattutto, andrà a sostituire gli interpreti che hanno decretato in passato la fortuna della pellicola. Quanto invece agli impegni sul set di Fincher, la serie di “Chinatown” non si tratterebbe dell’unico progetto attualmente in corso. Sembrerebbe infatti che il director stia curando anche il remake americano di “Squid Game”, serie Netflix che nel 2022 ha raggiunto un successo senza precedenti tra il pubblico televisivo. A questo proposito, Fincher starebbe collaborando al rifacimento in qualità di produttore al fianco di Dennis Kelly; si aspettano ancora conferme invece su un suo coinvolgimento anche in sede di regia. Per quanto ci sia tanto da attendere su entrambe le uscite, una cosa è certa: i nomi coinvolti lasciano ben sperare sulla qualità finale dei progetti, e mantenere alte le aspettative, in questo senso, rende l’attesa più godibile del previsto.
Giovanni Scanu