No al film d’apertura del Festival del Cinema di Cannes, dal titolo “Z (Comme Z)”. 

La protesta di Kiev arriva via lettera inviata dall'Ukraine Institute, che rappresenta la cultura del Paese nel mondo. Nella missiva, che ha come destinatario il regista francese Michel Hazanavicius, si chiede appunto di evitare nel titolo il riferimento alla Z, diventata ormai simbolo pro-invasione russa dell’Ucraina. 

"Riteniamo – scrive il direttore generale Volodymyr Sheiko - che cambiare il titolo del film di apertura del Festival di Cannes sarebbe un gesto contro la barbarie, la violenza e il terrore dell'esercito russo".

Il film in realtà si chiama Z (Comme Z) in Francia ed è effettivamente registrato così a Cannes, anche se il titolo internazionale è FINAL CUT.

Natalie Movshovych, responsabile cinema all'Istituto ucraino, ha sottolineato poi che in Russia "i media locali hanno già utilizzato il titolo del film, pubblicando articoli che potrebbero essere riassunti come: 'Vedi? Ci stanno sostenendo.' Chiediamo al direttore artistico Thierry Frémaux e a Michel Hazanavicius di cambiare il titolo a nome di tutte le vittime della regione di Kiev, Mariupol e Kharkiv".

"Ho chiamato il mio film Z (Comme Z) nel mio Paese – spiega il regista incriminato – perché è una commedia di zombi ed è ispirata a quella che chiamiamo in Francia 'serie Z' o film di serie B in America. Sapere che questo titolo ha causato angoscia al popolo ucraino mi fa sentire impotente e molto triste, perché è l'ultima cosa che volevo fare".

Alla fine, dopo le proteste, la Z è stata tolta. A darne notizia è l'organizzazione della kermesse, spiegando che a prendere la decisione è stato lo stesso regista. "Con questa scelta il regista, i produttori e il distributore del film, il Festival di Cannes e, per estensione, tutto il cinema francese - si legge in una nota -, sottolineano la loro solidarietà al popolo ucraino che sta soffrendo e riaffermano con forza la loro opposizione all'invasione dell'Ucraina da parte dell’esercito russo".

"Dal momento che la lettera Z - prosegue - ha assunto un significato bellicoso con la guerra di aggressione condotta contro l'Ucraina dal governo russo, non può esserci tale confusione o ambiguità".

La lettera dell'Istituto ucraino contestava poi anche la decisione di mettere in concorso l'ultimo film del regista russo Kirill Serebrennikov, Tchaikovsky's wife. Il film è stato sostenuto dal fondo cinematografico privato Kinoprime con 100 milioni di dollari da Roman Abramovich. Serebrennikov, regista di Petrov's flu e Leto, - sottolineava ancora la lettera - è stato condannato nel giugno 2020 a tre anni di reclusione con sospensione della pena e anche a una multa per false accuse di appropriazione indebita.

Un tribunale di Mosca ha annullato la sua condanna, sospesa il mese scorso, e al regista è stato recentemente permesso di lasciare la Russia. "Nonostante tutto questo ora Cannes mette in programma un film realizzato da questo regista", ha detto il produttore ucraino Denis Ivanov, collaboratore del regista ucraino Oleg Sentsov.

(Unioneonline/D)

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