Arriva nell’Isola, per interpretare uno dei capolavori assoluti del genio di Molière, il celebre e amatissimo interprete del teatro, oltre che del cinema e del piccolo schermo, Emilio Solfrizzi, pluripremiato con importanti riconoscimenti ottenuti nel corso di una lunghissima e brillante carriera: sarà in scena ne “Il Malato Immaginario”, satirico affresco della società, l'ultima commedia del grande autore francese e universalmente nota al grande pubblico, anche a quello poco avvezzo alle stagioni di prosa.

Sul palco, con l’attore pugliese, un eccellente cast con Lisa Galantini, Antonella Piccolo e Sergio Basile, accanto a Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Cecilia D'Amico e Luca Massaro, con la partecipazione di Rosario Coppolino e la regia di Guglielmo Ferro. 

La pièce, che mette l'accento sulla paura di vivere del protagonista, il quale inconsciamente si serve della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna” e sottrarsi ai problemi e alle responsabilità, perduto nelle proprie stravaganze e manie, sarà uno degli appuntamenti più attesi della stagione de "La Grande Prosa" del Cedac presieduto da Antonio Cabiddu e diretto da Valeria Ciabattoni: il debutto oggi, mercoledì 19 aprile, in prima regionale al Teatro Massimo di Cagliari, dove resterà in cartellone fino al 23 aprile, con recite tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30 e la domenica alle 19.

Viste le tantissime richieste degli appassionati venerdì 21 ci sarà una doppia recita con la pomeridiana straordinaria alle 16.30, mentre la tappa a Sassari è in programma lunedì 24 aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari per l'ultima data della tournée nazionale.

“Il Malato Immaginario”, nell'allestimento della Compagnia Molière e La Contrada Teatro Stabile di Trieste, in collaborazione con Teatro Quirino “Vittorio Gassman”, con i costumi di Santuzza Calì, le scenografie di Fabiana Di Marco e le musiche di Massimiliano Pace, racconta le peripezie quotidiane di Argante, interpretato da Emilio Solfrizzi, uomo benestante ma afflitto da una molteplicità di patologie, esistenti verosimilmente solo nella sua testa, oltre che nelle fantasiose diagnosi dei vari medici chiamati ad assisterlo, che non lesinano cure e prescrizioni in cambio di elevate parcelle, somministrando con dovizia purghe e salassi, diete rigorose e divieti, per non contrariare l'infelice paziente, assecondandolo anzi nelle sue fissazioni.

Un bel personaggio, un tipico e perfino estremo caso d'ipocondria, intorno a cui l'autore costruisce tutto un circo di sedicenti luminari e esperti, che dibattono e si contraddicono, rafforzando ogni volta le dosi, sui misteriosi mali e le relative terapie: Molière irride l'arroganza e i toni saccenti di questa corte di guaritori e ciarlatani, pronti a sfruttare le debolezze e i timori del dovizioso cliente a proprio vantaggio, ché se fossero stati davvero sapienti avrebbero dovuto smascherarlo, e smascherarsi insieme ai propri colleghi, o comunque non perder tempo a seguirne le convinzioni infondate, mettendo così abilmente in scena un intrigante gioco di specchi tra finzione e realtà, che si trasforma per una beffa della sorte nella sua ultima rappresentazione.

Giovedì 20 aprile alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo, il consueto appuntamento con “Oltre la Scena / incontro con gli artisti”: Emilio Solfrizzi e la compagnia, intervistati dallo scrittore Matteo Porru, racconteranno la commedia di Molière con una riflessione su teatro e società.

L.P.

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