«Il gioco delle bolle di sapone. In un bicchier d'acqua sciogliete a perfezione del semplice sapone da bucato. Ed ecco da ogni goccia, soffiata piano piano, fiorisce un palloncino colorato».

Sono le parole di una delle canzoni più amate dello Zecchino d’oro. Ed è proprio vero, la ricetta è semplice, ma dall’unione di questi due elementi nasce qualcosa di magico: le bolle di sapone. Queste fragilissime creazioni che custodiscono arcobaleni di mille colori,  amate dai bambini di tutto il mondo, sono le protagoniste di uno show d’eccezione. 

“Le mille bolle magiche” arriva in Sardegna, al teatro Doglio di Cagliari, sabato 21 con un doppio spettacolo (alle 15 e alle 19). La Bubble art è da anni la cifra artistica di Silvia Gaffurini, che ha prodotto lo show del quale è protagonista ispirandosi alla produzione “Gazillion Bubble Show” di Fan Yang, il più grande artista di bolle di sapone al mondo e detentore di molti Guinnes dei Primati.

Gaffurini, nata a Brescia e con cittadinanza anche canadese, ha avuto l’occasione di conoscere Yang e diventarne allieva e, nel corso della sua carriera, ha portato i suoi spettacoli nei cinque continenti. Lo show americano, in scena in pianta stabile al “New World Stages” di Broadway, è stato riadattato dall’artista italo-canadese al pubblico italiano in testi e racconti, ma mantenendo le parti visuali più forti dell’originale. 

Negli ultimi anni Gaffurini, meglio conosciuta come “La Fata delle Bolle”, si è specializzata nell’intrattenimento “family”, e nei suoi spettacoli riesce a creare un programma perfetto che incanta i bambini ed affascina gli adulti. La performer conduce il pubblico in un viaggio fantastico raccontando, attraverso le sue bolle di sapone, la bellezza della natura e la necessità di usare la fantasia e la creatività nella vita quotidiana. Si potranno ammirare composizioni di bolle coloratissime di ogni forma, bolle giganti e giochi di bolle. Il pubblico non sarà solamente passivo spettatore ma i bambini saranno coinvolti e potranno essere chiamati sul palcoscenico per vivere direttamente l’esperienza di «entrare in una mega bolla», «vivere l’esperienza di una nevicata di bolle sul palco», «fare una sfida con le bolle di sapone».

«Ho avuto la fortuna di incontrare Fan Wang e con lui ho imparato la tecnica. Perché oltre la passione ci vuole tanto studio: liquidi, forme, chimica. Le bolle sono un oggetto quasi vivo, e molto fragile. La miscela è sempre acqua e sapone ma uso le mie tecniche speciali, normalmente più resistenti del classico barattolino di tabaccheria. Ma la formula non può fare miracoli», precisa l’artista. Ci vuole infatti un’attenzione “maniacale”, atmosfera statica, umidità , aria pulita, temperatura a un certo livello, e uno staff tecnico a supporto. «Non è mai semplice gestire tutte queste cose insieme e uno spettacolo non è mai uguale all’altro. Ma è questo che rende tutto più speciale», aggiunge. 

«Dopo aver lavorato tanti anni nel mondo della Bubble Art, ho sentito l’esigenza di creare qualcosa di personale, volevo una cosa solo mia, che mi desse soddisfazioni: quello che si crea nel teatro tra me e il pubblico è una magia che non si spiega a parole, e vedere la famiglia che si riunisce in un momento di spensieratezza mi ripaga di tutti gli sforzi», conclude. 

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