Quando si tratta di segnare cifre al botteghino tali da sbaragliare qualsiasi avanzata della concorrenza, niente può spodestare dal suo trono James Cameron.

Il regista canadese autore di titoli divenuti cult come “Aliens - Scontro Finale” e “Titanic” ha ottenuto nel 2009, con l’uscita nelle sale del primo “Avatar”, il più alto incasso mai raggiunto nella storia del cinema, contendendosi per un soffio l’ambito record con l’episodio della saga Marvel Studios “Avengers: Endgame”.

Il sequel uscito a fine 2022 “Avatar - la Via dell’Acqua” è oggi collocato in terza posizione tra i blockbuster più redditizi di tutti i tempi, oltre ad essersi destreggiato brillantemente tra i pareri della critica con diversi premi e candidature ai BAFTA, ai Golden Globe e agli Oscar. Un risultato così sorprendente - per un universo che promette nei prossimi anni di estendersi ancora per diversi capitoli - trae origine principalmente dal fascino del suo mondo, che unisce all’elemento fantascientifico l’aspetto legato al folclore e alla cultura tribale. Ma allo stesso modo è stata la qualità sopraffina della computer grafica e degli effetti speciali ad aver attirato l’attenzione delle masse, considerando che - per tradizione - il cinema di Cameron setta ad ogni appuntamento nuovi standard nel progresso tecnologico. E dopo la conferma ufficiale per l’uscita del terzo episodio di “Avatar” a fine 2025, Cameron ha voluto condividere alcune anticipazioni sui futuri “Avatar 6” e “Avatar 7”.

Risale all’inizio di questo mese l’intervista concessa ai microfoni di People Magazine, in occasione della 51esima edizione dei Saturn Awards, durante la quale il director ha dichiarato: «Abbiamo scritto fino al quinto film e ho idee per il sesto e il settimo».

Cameron ha anche riconosciuto ironicamente di dover “passare il testimone” a un suo successore quando sarà il momento, poiché “la mortalità si fa sentire”. Cameron inoltre si aspetta che l’universo cinematografo acquisti prestigio e spessore alla stregua di saghe storiche come “Star Wars” o “Star Trek”, sostenendo in particolare: «Siamo ancora un universo giovane. Siamo solo a due film e siamo a metà del terzo». Raggiungere questo livello di “impatto culturale” non è cosa da poco, per questo ha affermato che “dovrà metterci tutto il suo cuore e la sua energia” per centrare l’obiettivo.

Rispetto al successo dei primi due film, ha aggiunto: «Le persone sono intrinsecamente empatiche. Tendono e vogliono per natura un legame con gli altri e con la bellezza, I film di fantascienza sono tutti distopici. Il nostro ha in realtà un messaggio in qualche modo distopico, ma parla di bellezza, di connessione, di valori positivi, e sembra funzionare».

Tra le varie indiscrezioni, è emersa perfino quella che vorrebbe il prossimo “Avatar 3” avere una durata senza precedenti di nove ore.

Sempre nel corso dei “Saturn Awards” il regista ha rilasciando un’intervista a Temple of Geek, e nel merito della questione ha affermato che, pur di non girare un film tanto lungo, preferirebbe “infilarsi una pistola in bocca”. Qui di seguito le sue dichiarazioni precise: «A proposito, posso smentire un rumor che circola? Non esiste un montaggio provvisorio di nove ore di Avatar 3... mi infilerei una pistola in bocca se mai facessi un montaggio provvisorio di nove ore. No, quello che ho detto è che sono nove ore di materiale, intendendo Avatar 3, Avatar 4 e Avatar 5, ovvero tre ore per un film. In qualche modo si è trasformato in nove ore».

Come spesso succede, è bastato un fraintendimento per scatenare in breve tempo un chiacchiericcio fuorviante.

Per quanto le aspettative dei fan non trovino limiti, siamo pronti a scommettere che nove ore metterebbero a dura prova perfino il più incallito dei cinefili. Sembra in ogni caso che i lavori procedano a gonfie vele, e siamo pronti a scommettere che non manchi molto prima di ricevere notizie sui prossimi sviluppi.

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