"Tutti noi in questo periodo abbiamo preferito non commentare le recenti dichiarazioni, lo dico sinceramente perché sono stata male come starebbe male qualsiasi ragazza di 22 anni che si trova in una situazione del genere. I ragazzi mi hanno sostenuto tanto in tutto, mi sono trovata in difficoltà e spero non accada mai più. Quello che è successo è grave. Io ho la mia verità e l'ho già raccontata a caldo. Non ci torno. Dopo la querela sarà il tribunale a esprimersi. Penso però che non ci sia contesto migliore di questo per ripartire per parlare di calcio ed esprimere tutti i valori – come amicizia, inclusività e unione – che non dobbiamo mai dare per scontato ma che apprezzeremo ancora di più".

Nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Europei a casa The Jackal” Aurora Leone è tornata a parlare di quanto successo nella serata precedente alla Partita del Cuore, quando – secondo quanto ha raccontato da lei, tra gli invitati alla manifestazione – il dirigente della Nazionale Italiana Cantanti Gianluca Pecchini le avrebbe proibito di sedersi a tavola insieme agli altri calciatori, “in quanto donna”.

La polemica è sfociata nelle dimissioni di Pecchini, che ha comunque deciso di querelare la comica.

Quello che importa negli Europei "non penso sia tanto l'aggettivo maschile ma il concetto di Nazionale - ha aggiunto Leone - che unisce tutti, nessuno escluso. Non c'è occasione più grande della Nazionale che riporti il tema dell'integrazione perché il tifo è misto".

Come gruppo "siamo sempre stati abituati ad andare avanti, a voltare pagina - ha commentato ancora, ricordando il caso scoppiato dopo la sua denuncia su Instagram -. Così come il progetto nasce da lontano, anche la nostra coesione nasce da lontano".

(Unioneonline/F)

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