“Alien”: in attesa del sequel di “Romulus”, Ridley Scott ufficializza il ritiro dalla saga
Il celebre regista è tornato a raccontarsi in un’intervista a ScreenrantPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con l’uscita lo scorso anno dell’agghiacciante “Alien: Romulus”, il franchise sci-fi/horror di “Alien” - probabilmente il più celebre e di successo nella storia del cinema - sembra finalmente aver ritrovato la giusta direzione. Dopo i risultati perlopiù deludenti dei prequel “Alien: Covenant” e “Prometheus”, si era temuto che il prestigio dei primi, leggendari capitoli fosse ormai irrecuperabile. A riaccendere le speranze per un nuovo ciclo all’altezza dei predecessori è stato proprio l’ultimo film diretto da Fede Alvarez, che ha centrato l’arduo obbiettivo di convincere la critica e soddisfare i fan, con una pellicola capace di evocare le atmosfere del film del 1979 pur rivolgendosi alle esigenze del pubblico odierno.
Chiamato a rispondere alle curiosità dei più impazienti, Alvarez è intervenuto pochi giorni fa come ospite del podcast Marea Nocturna, offrendo importanti aggiornamenti sul sequel di “Romulus”. Oltre ad aver confermato che il progetto è attualmente in fase di produzione, ha annunciato che le riprese inizieranno ufficialmente a ottobre di quest’anno, in linea con quanto dichiarato lo scorso autunno da Steve Asbell, presidente dei 20th Century Studios.
Scoprire che il progetto sia già in una fase così avanzata, a solo un anno di distanza da “Romulus”, in realtà non dovrebbe stupire, basti pensare alle precedenti dichiarazioni di Alvarez, che aveva subito chiarito l’intenzione di recuperare vecchie idee scartate ed introdurne di nuove: «Rodo [Sayagues, co-sceneggiatore] e io ci stiamo lavorando proprio ora. Non vediamo l'ora di capire fin dove potrà spingersi. Avevamo quasi spuntato tutte le caselle delle cose che volevo vedere in Romulus, e abbiamo riportato in auge molte delle cose che non vedevo da tempo. Ovunque andremo ora, potremo spingerci in acque inesplorate».
È stata confermata inoltre la presenza nel sequel degli attori Cailee Spaeny e David Jonsson, che torneranno nei rispettivi ruoli. A inizio anno si è anche parlato della possibilità di rivedere Sigourney Weaver nei panni dell’iconica Ripley. Secondo l’insider Daniel Ritchman, l’attrice dovrebbe fare un ritorno in scena con un aspetto ringiovanito digitalmente, come già avvenuto in “Romulus” per riportare in vita l’androide Ash, interpretato da Ian Holm,tristemente scomparso nel 2020.
Parlando invece di chi il franchise lo ha creato, il leggendario Ridley Scott è tornato a raccontarsi in un’intervista a Screenrant, annunciando ufficialmente- dopo quarantasei anni di attività - il proprio ritiro da ogni futuro coinvolgimento nella saga. Scott ha ammesso di aver pensato, dopo l’accoglienza tiepida del quarto film, che la serie fosse arrivata a un punto morto, confessando di essersi sentito sollevato dai risultati più convincenti delle uscite successive: «Credo di aver pensato che fosse morto dopo il quarto film. Penso che il mio fosse dannatamente buono, e anche quello di Jim [James Cameron] era buono, ma devo dire che il resto non era granché. E ho pensato: cazzo, è la fine di un franchise che dovrebbe essere importante quanto Star Trek o Star Wars, che trovo fenomenale».
Approfittando dell’occasione per esprimere tutto il suo apprezzamento per “Star Wars” e il lavoro di George Lucas, ha aggiunto: «Penso che il primo film di George [Lucas] sia seminale. È stato seminale quanto 2001: Odissea nello spazio. Per me è stato così importante in termini di linguaggio cinematografico e di direzione futura».
Scott ha anche rivelato di esser stato la quinta scelta per dirigere il primo “Alien”, a un solo anno di distanza dall’uscita del concorrente “Star Wars”: «Perché offrire Alien a Robert Altman, lo sa solo Dio. Altman disse: state scherzando? Non farò mai questo film, e io invece pensai: state scherzando? Devo assolutamente farlo, perché sfiorava e lambiva l'estetica heavy metal. Così l'ho fatto, e poi è morto».
Con l’augurio che la saga possa proseguire e prosperare anche senza di lui, il director ha dichiarato infine: «Per dove sta andando ora, penso di aver fatto abbastanza e spero solo che vada avanti».