Poche serie cinematografiche han saputo essere longeve e capaci di rinnovarsi nel tempo come avvenuto per la saga di “007”. Da sessant’anni, il brand a base di thriller, spionaggio e intrighi politici che trova il suo centro nel carismatico James Bond, agente al servizio del governo britannico con licenza di uccidere, ha visto nel passaggio dei suoi storici interpreti - dal leggendario Sean Connery al rude e moderno Daniel Craig - un progressivo cambio di stile, in conformità ai gusti del grande pubblico, tale da garantire ancora oggi un grado di notorietà e apprezzamento come avviene per pochi altri nella stessa categoria. 
Dopo il ritiro di Craig, per una collaborazione che l’ha visto coinvolto in ben cinque titoli del franchise a partire dal 2006, si è ancora in cerca di un degno successore. E anche col rincorrersi negli scorsi mesi di voci sui papabili candidati - fra i quali anche Idris Elba, che tuttavia sembrerebbe già sottrattosi all’occasione perché maggiormente interessato ad altre proposte - all’ennesimo reboot che verosimilmente attenderà la saga una volta ultimate le operazioni di casting si aggiungono le riflessioni di chi pensa se arriveremo mai a una missione definitiva, che potrebbe sancirà la chiusura della saga una volta per tutte. 
A una domanda tanto scomoda diede già una risposta la produttrice di EON Production Barbara Broccoli nel suo libro del 2015 “Kind of Hero: The Remarkable Story of the James Bond Films”, dove si legge a un certo punto: "Il franchise continuerà fino a quando il pubblico vorrà vedere questi film, indipendentemente dal fatto che siano realizzati da noi o dai nostri discendenti. Bond è un personaggio fittizio che fa parte della nostra cultura, come accaduto con Sherlock Holmes e Batman. Ci sarà sempre un James Bond".
Ricordiamo inoltre che la piattaforma streaming Prime Video è diventata il portale ufficiale con a disposizione tutti e venticinque i film del franchise, anche considerando la spesa di 8,5 milioni di dollari effettuata da Amazon nel 2021 per acquisire MGM, storica casa cinematografica che ha ospitato i film dell’Agente 007 fin dai suoi albori.
E in attesa di scoprire chi avrà nuovamente l’onore di sorseggiare il Martini agitato con indosso un elegante smoking e la Aston Martin armata di tutto punto, anche Geoffrey "Jaffa" Moore - figlio di Roger Moore, terzo interprete di Bond - avrebbe detto la propria, affermando in base alle sue opinioni che il nuovo agente 007 dovrà necessariamente essere di origine inglese. Ecco quanto dichiarato ai microfoni di The Express: 
«Voglio dire, ci sono tanti grandi attori là fuori, ma James Bond deve essere inglese. Sarebbe ridicolo affidare la parte a un americano. Anche se riuscisse a fare un accento perfetto, non sarebbe credibile. James Bond è un franchise britannico».
Sempre la Broccoli, affiancata dal produttore Michael G. Wilson, avrebbe ammesso che la scelta del giusto interprete è tutto fuorché semplice da compiersi. In un’intervista concessa a Variety i due insistono sull’importanza di mantenere lo stesso attore per lungo tempo, e buona parte degli attori giovani non comprendono davvero cosa significhi sostenere per anni il medesimo ruolo: «Quando scegliamo Bond, è un impegno lungo dieci, dodici anni. Non tutti vogliono farlo. È stato già abbastanza difficile avere Daniel Craig. Un sacco di persone pensano, 'Sì, sarebbe figo farne uno'. Beh, quello non funziona».

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