Aprile è il mese internazionale della rosacea, malattia cronica della pelle che può suscitare fastidio, oltre che imbarazzo, a causa delle manifestazioni cliniche visibili in particolare sul volto.

Colpisce circa 415 milioni di persone in tutto il mondo e oltre 3 milioni di persone in Italia, ovvero circa il 7-8% della popolazione adulta.

La rosacea, come ogni malattia cronica, necessita di controlli periodici, che però nell'ultimo anno, e a causa del Covid-19, hanno subito forti rallentamenti.

"L'emergenza sanitaria ha colpito duramente la popolazione, il sistema sanitario e i pazienti affetti da patologie croniche. I malati di rosacea, purtroppo, rientrano in questa categoria ed è importante sottolineare quanto sia essenziale non interrompere i controlli periodici dermatologici per la riuscita del trattamento", spiega Giuseppe Micali, Direttore della Sezione di Dermatologia e Venereologia, Universita' di Catania.
 

LA MALATTIA - La rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle. Si tratta di una condizione visibile, spesso caratterizzata da sintomi quali arrossamento transitorio o persistente e manifestazioni infiammatorie quali papule o pustole. Un recente studio multicentrico italiano, pubblicato su Dermatologic Therapy Journal, ha analizzato l'impatto dell'uso della mascherina, indossata per almeno 6 ore al giorno, nei pazienti con rosacea e acne non in trattamento. In entrambi i casi, è stato rilevato che l'uso prolungato del dispositivo aveva peggiorato i sintomi della malattia, influendo in modo significativo sulla qualità di vita dei pazienti. In particolare, per la rosacea, è stato riscontrato dopo 6 settimane un peggioramento della malattia, rilevato sia dal clinico sia dall'autovalutazione del paziente, con una diminuzione statisticamente significativa nella qualità di vita.
MASCHERINA E DERMATOSI – “Lo studio ha evidenziato come la mascherina mantenuta aderente sul viso per tutta la giornata, protettiva per il SARS-CoV-2, è però dannosa per le dermatosi infiammatorie del viso, come la rosacea", commenta Giovanni Damiani, Assegnista di Ricerca all'Università degli Studi di Milano e Direttore dello Young Dermatologists Italian Network (YDIN). "Lo studio ha seguito 36 pazienti con rosacea durante il primo lockdown ed ha monitorato l'andamento della patologia valutandoli al tempo 0 e dopo 6 settimane. I risultati sono stati inaspettati in quanto la mascherina andava a peggiorare la gravità della rosacea aumentando il numero di pustole e l'intensità dell'eritema. In altre parole, la mascherina amplificava l'infiammazione della pelle dei pazienti esaminati. Risulta, perciò, cruciale consultare il proprio specialista anche in pandemia per un monitoraggio stretto della rosacea, sia questo in persona o in teledermatologia".
(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata